Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 6 - 7 maggio 2006

Odg

su Delega Ambientale

Il nuovo Codice ambientale, il dlgs n.152 del 3 aprile 2006, che nella sua prima stesura era stato respinto dal Capo dello stato, è uno dei provvedimenti più devastanti emanati dal governo Berlusconi. Il Codice ambientale (così come il codice degli appalti, di cui a gran voce nell’Unione si chiede a Prodi la sospensione urgente) è una di quelle disposizioni adottate negli scampoli disperati dell’ultima legislatura.

Il Codice ambientale intacca profondamente la via, permettendo ai cementieri una libertà di azione spropositata, che minaccia la tenuta idrogeologica del territorio e lo scempio paesaggistico.

Il Codice ambientale interviene sul ciclo dei rifiuti ed impedisce la gestione pubblica del servizio dei rifiuti.

Il Codice ambientale ostacola la possibilità della gestione pubblica del Servizio Idrico, anzi mette fuori legge alcune delle poche gestioni pubbliche locali esistenti, tra l’altro vanificando uno dei punti qualificanti dell’Unione, in relazione ad un ritorno verso la gestione pubblica dell’acqua.

Infine, il Codice ambientale umilia le competenze delle autonomie locali e regionali e stabilisce lo stravolgimento/revisione della legislazione in materia di difesa del suolo.

A fronte di questo pesantissimo quadro il Cpn del Prc impegna tutto il partito, le istanze locali e i parlamentari nelle Camere e nel Parlamento Europeo per tutte le azioni che siano volte all’“affossamento” del provvedimento, in particolare per la sospensione urgente del Codice e comunque per l’impugnazione del Codice alla Corte Costituzionale da parte delle autonomie locali.

I membri del Cpn:
Giovanni Maraia
Alberto de Ambrogio
Bruno Steri
Walter De Cesaris
Italo Di Sabato
Patrizia Sentinelli
Approvato all’unanimità

su Geltronics Nv

Lo scorso 17 gennaio la multinazionale olandese Getronics Nv ha annunciato l’intenzione di vendere la controllata Getronics Italia (nata dalla fusione di Olivetti Informatica e Olivetti Ricerca), mettendo a rischio circa duemila posti di lavoro suddivisi in sedici sedi operative sparse su tutto il territorio nazionale. Viene così a compimento una vicenda segnata da gravi errori gestionali del management (che ha presentato ben tre piani industriali sistematicamente disattesi), dallo spreco di cospicui finanziamenti pubblici diretti e indiretti (per la ricerca e gli ammortizzatori sociali) e da una gestione antisindacale da parte della direzione dell’azienda, che non ha esitato a violare diritti acquisiti (collocando da ultimo ferie collettive in giorni di mobilitazione sindacale) e a ricorrere a licenziamenti mascherati da fittizie cessioni di rami d’azienda (come nel caso dei 131 addetti forzatamente trasferiti nella controllata Alchera, ormai sull’orlo del fallimento).

Dinanzi a questa intollerabile situazione, il Cpn del Prc esprime la propria solidarietà ai lavoratori di Getronics Italia e delle società controllate che, dopo avere subito gravi e sistematiche violazioni dei loro diritti, rischiano oggi il licenziamento; impegna tutto il partito, le istanze territoriali e i gruppi parlamentari nel Parlamento nazionale e nel Parlamento europeo a sostenere con la massima determinazione la loro lotta in difesa del posto di lavoro; chiede al Governo e agli Enti Locali interessati di farsi attivamente carico della vertenza e della riqualificazione dell’azienda, nella consapevolezza del valore strategico che il settore delle telecomunicazioni - già gravemente colpito da una dissennata politica di privatizzazioni - riveste per lo sviluppo industriale del Paese.

Alberto Burgio
Approvato all’unanimità

Ordine del giorno della segreteria su Afghanistan

Il Cpn del Prc esprime cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime e dei feriti colpiti dal recente attacco al contingente militare italiano presente in Afghanistan. Considera ineludibile ed improrogabile un cambiamento deciso della politica estera italiana, per accogliere quelle domande di pace che il nostro paese chiede. Anche in Afghanistan siamo di fronte al sostanziale fallimento della missione militare e dell’occupazione e va chiesta una decisa inversione di rotta, nel solco dei nostri ripetuti voti contrari a questa missione. Il Cpn ribadisce la richiesta dell’immediata calendarizzazione del ritiro del contingente italiano dall’Iraq, in piena applicazione del programma dell’Unione.

Il Cpn impegna gli organismi dirigenti ad una discussione in tempi brevi, che dia al gruppo parlamentare le indicazioni necessarie ad affrontare con l’intera Unione il dibattito sulle missioni italiane all’estero.

Approvato

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