Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale 17 - 18 luglio 2010

Ordini del giorno

O.d.g.: Solidarietà al compagno Bruno Bellomonte

Bruno Bellomonte, dirigente sindacale comunista e indipendentista, è in prigione da più di un anno nel penitenziario di Catanzaro con l’accusa di aver pensato di organizzare un attentato quando il movimento sardo si stava preparando a predisporre le iniziative di lotta in occasione del G8 che si sarebbe dovuto tenere in Sardegna nel 2009.
Il Comitato Politico Nazionale denuncia: sia il grave atto della Ferrovie (RFI) che ha licenziato Bellomonte ancor prima che si svolgesse il processo, sia l’abuso del sistema carcerario italiano che ha sempre respinto le richieste della famiglia di ottenere il trasferimento in un carcere sardo o almeno più raggiungibile dalla Sardegna.

Questo caso non è che uno dei tanti esempi di un quotidiano inasprimento di azioni repressive che pesano su migliaia di militanti che in tutt’Italia lottano per difendere diritti conquistati in più di cent’anni di lotte dal movimento operaio e democratico.

Gianni Fresu
Vincenzo Pillai
Nicola Culeddu
Laura Stochino
Giovanna Ticca
ASSUNTO DAL CPN

ORDINE DEL GIORNO

Il caso Pomigliano segna un discrimine.

Ha rappresentato il tentativo di un attacco frontale e di un salto di paradigma nella direzione di un redisegno autoritario dei rapporti di classe.
La risposta degli operai di Pomigliano, malgrado l’incredibile campagna mediatica, le pressioni, l’esplicito ricatto avanzato, è stata eccezionale.
La grande valenza di quella risposta è, per la gran parte, dovuta alle posizioni assunte dalla FIOM, dalla sua coerenza e dalla sua autonomia;
Il tentativo di dare un colpo mortale alla FIOM e al sindacalismo di classe è stato perseguito con un disegno preordinato dalla dirigenza FIAT, dal padronato e dal governo, orchestrata da una campagna mediatica altrettanto preordinata.

L’obiettivo era riproporre un evento emblematico che avrebbe disegnato una nuova fase regressiva nei rapporti di classe;

A questa manovra di isolamento hanno contribuito il PD, con gli interventi dei suoi principali esponenti, nonchè la posizione assunta da una parte del gruppo dirigente della CGIL;

L’attacco continuo sta proseguendo con forme reazionarie di repressione, giustamente definite “fascismo aziendale”;

Nel rispetto dell’autonomia e dei reciproci ruoli, ribadiamo il nostro impegno a fianco della FIOM, per sostenere le lotte contro la repressione in atto, anche contribuendo all’estensione di casse di resistenza, a partire dal ritiro dei licenziamenti.

Danilo Barreca, Walter De Cesaris, Francesco Voccoli,Alba Paolini, Alberto Giorgi, Imma Barbarossa, Alessandro Giardello, Jacopo Renda.

APPROVATO A MAGGIORANZA

OdG presentato al CPN del 17-18 luglio 2010 da Imma Barbarossa e altre/i

Gli ultimi mesi hanno visto il succedersi di manifestazioni sui diritti civili promosse da associazioni lbgtq in molte città italiane, sia a nord che a sud, fino alla manifestazione nazionale a Napoli il 26 giugno.

La piattaforma del Pride di Napoli conteneva interessanti intrecci tra diritti sociali e diritti civili, tra valorizzazione delle differenze e difesa della Costituzione tra difesa della dignità personale e difesa dei diritti del lavoro.

Il nostro partito ha aderito e partecipato alla manifestazioni del Pride.

Differente atteggiamento abbiamo assunto nei confronti de Pride di Roma promosso da 4 associazioni tra cui 2 di destra. Attraverso la mediazione del coordinamento CorpoLibero abbiamo sostenuto il documento “Roma Pride 2010: noi non ci saremo” insieme a 50 associazioni lgbtq locali e nazionali.

In quel documento si contrastava fortemente l’impostazione per cui i diritti civili non sono né di destra né di sinistra e sono separabili dalle lotte sociali e antirazziste. La stessa Judith Butler ha pubblicamente rifiutato un importante riconoscimento a Berlino proprio per contestare impostazioni che chiedono la tutela dei diritti civili in nome di derive securitarie e razziste.

Si tratta di una cultura politica aperta e libertaria, che mira a introdurre nella sinistra anche comunista il nesso profondo tra libertà individuali, diritti sociali, democrazia, confronto tra differenze, libera espressione della sessualità.

Il coordinamento CorpoLibero inizierà a settembre, insieme alle altre associazioni, il percorso di costruzione dell’Euro Pride che si svolgerà a Roma a giugno del prossimo anno.

Invitiamo le organizzazioni di partito, le compagne e i compagni tutti a partecipare ad avviare su questi temi una libera e ampia discussione.

ASSUNTO DAL CPN

Ordine del giorno a sostegno di Liberazione proposto dalla Segreteria

Benché Liberazione abbia prodotto, nell’arco di soli diciotto mesi, uno stupefacente risanamento dei propri conti – abbattendo il deficit di esercizio dai 3,1 milioni di euro del 2008 ai 300 mila stimati per l’anno in corso – il rischio che il giornale sia costretto ugualmente a cessare le pubblicazioni è tutt’altro che remoto.

Il partito non è in grado di destinare ad esso proprie risorse, neppure di modesta entità. Non vi è dubbio che la sopravvivenza di Liberazione è legata massimamente al permanere del finanziamento pubblico, continuamente messo in forse dal governo, nella sua azione di restrizione del pluralismo dell’informazione, tuttavia non vi è dubbio che, specie in questa fase come per la prospettiva, va assunta pienamente una campagna per aumentare le vendite e soprattutto gli abbonamenti al nostro giornale.

Per raggiungere questo obiettivo serve, qui ed ora, uno straordinario impegno corale di tutto il partito, a partire dai gruppi dirigenti ad ogni livello.

Liberazione rappresenta non soltanto il solo veicolo di controinformazione di cui disponiamo, capace di “bucare” quotidianamente la coltre di un’informazione omologata che deliberatamente oscura non soltanto noi, ma un intero universo di lotte e pratiche sociali e politiche a cui cerchiamo di dare voce e visibilità.

Liberazione, per noi deve diventare uno strumento fondamentale per accompagnare il processo di reinsediamento sociale e territoriale del partito, impegnato in una decisiva prova a cui è legata la propria prospettiva ed il futuro della sinistra di alternativa in Italia come in Europa, anche da questo punto di vista Liberazione può svolgere un ruolo fondamentale sia nella fase congressuale che nella costruzione della Federazione della Sinistra.
Per affrancare Liberazione dalla chiusura, abbiamo dinnanzi a noi un tempo molto breve, per questo un appello non rituale va rivolto ai nostri dirigenti, militanti affinché si moltiplichino gli abbonamenti, essenziali per far affluire risorse fresche; così come va rilanciata e promossa la diffusione militante, soprattutto quella domenicale.

L’accoglienza che registriamo quando il giornale viene proposto in occasione delle manifestazioni dice che esistono una disponibilità ed un gradimento verso di esso troppo spesso sottovalutati anche nelle nostre file.
I numerosissimi attestati di sostegno a Liberazione e che chiedono di scongiurarne la chiusura, provenienti da soggetti tanto diversi quanto autorevoli: dal delegato sindacale che ci ha trovato al suo fianco, come da intellettuali e giornalisti ci dimostrano, non solo attestati di stima ma che interesse per le nostre idee, analisi, proposte è oggi di molto superiore alla modesta consistenza delle vendite che possiamo vantare.

Il rilancio di Liberazione è del resto la cartina di tornasole di un necessario quanto possibile cambio di fase, quello che deve segnare il passaggio da una rassegnata implosione a quello di una ripresa generalizzata del movimento e dell’iniziativa politica, tale da offrire chance alla sinistra e alla ripresa di un suo processo unitario in Italia.

Se mancassimo questo obiettivo, questa prospettiva ne uscirebbe inesorabilmente indebolita, specie, nella possibilità stessa di essere comunicata.

Le feste in corso di svolgimento e quelle programmate rappresentano l’occasione per alimentare il dibattito politico sul giornale e per promuoverne la vendita quotidiana, a partire, quindi, dalle feste medesime, e per organizzare, in quell’ambito, cene di sottoscrizione il cui ricavato sia trasformato in abbonamenti da destinare a circoli, luoghi di lavoro, centri di aggregazione sociale dove oggi Liberazione non può arrivare.

Il Cpn chiede a tutte le strutture del partito, ai dirigenti, ai militanti di dedicare ogni sforzo, ogni idea innovativa per promuovere la diffusione di Liberazione e conseguirne la salvezza prima e il rilancio poi.

Il CPN impegna i propri componenti ad abbonarsi e a sottoscrivere per il giornale.

Ordine del Giorno sul nono anniversario dell'assassinio di Carlo Giuliani e della repressione della mobilitazione anti-G8 di Genova 2001

Il Partito della Rifondazione Comunista partecipa convintamente alle mobilitazioni per la ricorrenza del nono anniversario delle mobilitazioni anti G8 di Genova 2001. In particolare una sua delegazione sarà presente nel pomeriggio del 20 Luglio in Piazza Alimonda per ricordare il brutale assassinio di Carlo Giuliani e per pretendere verità e giustizia sui fatti di Genova.

Il Cpn del Prc rinnova la richiesta d'immediata sospensione cautelativa dagli incarichi pubblici di tutti coloro che condannati in secondo grado dal tribunale rivestono ancora un ruolo di primo piano nel coordinamento dei servizi segreti e delle forze di polizia.

In particolare nei confronti di Giovanni De Gennaro, condannato ad un anno e quattro mesi, ricade la gravissima responsabilità dei vertici della catena di comando che ordinarono la repressione e la sospensione delle garanzie e dei diritti costituzionali.

Nell'approssimarsi del decennale delle mobilitazioni di Genova (e di Porto Alegre) vengono clamorosamente confermate le ragioni di quelle mobilitazioni. La crisi economica, finanziaria e ambientale prodotta dalla globalizzazione neoliberista si manifesta oggi in tutta la sua virulenza e disumanità. Mettere in campo un alternativa di società, rovesciare l'attuale sistema basato sull'ingiustizia sociale e sulla guerra, è sempre di più una priorità non rinviabile per l'umanità e per il pianeta.

Nella straordinaria esperienza unitaria della raccolta di firme sui tre referendum per l'acqua pubblica, non solo vive lo “spirito di Genova” ma si evidenzia anche che, come allora, è possibile, partendo dalla difesa dei beni comuni, costruire luoghi unitari di mobilitazione e di lotta e per questa via qualificare e rifondare la sinistra.

Genova 2011 non deve essere una ricorrenza, una celebrazione da “reduci”, ma semmai inverare nel presente le ragioni e gli ideali che portarono tanti giovani e non solo a scoprire il gusto e la voglia di un'altra politica.

Alfio Nicotra, Luciano Muhlbauer, Anna Belligero, Francesco D’Agresta, Francesco Maringiò, Walter De Cesaris
ASSUNTO DAL CPN

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