Partito della Rifondazione Comunista
Comitato Politico Nazionale
6/7 novembre 1999

Gli ordini del giorno approvati

Rom perseguitati

Il Comitato Nazionale del Prc considera un atto di estrema inciviltà la denuncia per occultamento di cadavere di una donna Rom che, in fuga, vedova dal Kosovo con 4 bambini assiste durante la traversata alla morte per assideramento del figlio di 2 mesi e lo seppellisce sulle rive del mare appena sbarcata in Puglia, con un gesto di naturale e antica pietà. Denunciamo la totale insensibilità della cultura, che ispira spesso i comportamenti della polizia e della magistratura, che invece di offrire sostegno e asilo, si accaniscono contro i più sfortunati: la donna Rom, già provata in modo drammatico deve subire il processo, la restrizione della libertà, la separazione dai figli, rischiando il rinvio in Kosovo. Il partito si impegna a porre in Parlamento la questione, a mobilitare le organizzazioni di Partito in Puglia per sollevare la ribellione democratica, a dimostrare la propria concreta solidarietà alla donna, a trovare un avvocato che la difenda dall’aggressione di una cultura giuridica intollerante etnocentrica, incapace di leggere i segni della umanità e del dolore, che ha trasformato una vittima e una perseguitata in una sospetta di reato. ScuolaIl Cpn, a fronte dei gravissimi attacchi portati avanti dal governo D’Alema e dal ministro Berlinguer all’istruzione pubblica e in risposta alle mobilitazione reazionarie ed oscurantiste di larghi settori del Centro, denuncia il progetto di parità scolastica e di aziendalizzazione e privatizzazione del sistema formativo e propone all’insieme delle forze disponibili (politiche, sindacali, culturali) del mondo della scuola la promozione unitaria di una grande manifestazione nazionale a Roma per la difesa e la riqualificazione della scuola pubblica. Una manifestazione combinata con uno sciopero nazionale congiunto di insegnanti e studenti che possa dunque tradursi in una mobilitazione realmente imponente, contrapposta alle mobilitazioni confessionali, capace di dare voce e massima risonanza pubblica alla volontà della grande maggioranza della popolazione scolastica e dei/lle lavoratori/trici.

Immigrazione e razzismo

Il Cpn ritiene che parte essenziale ed integrante del progetto di costruzione di una sinistra alternativa e plurale debba essere l’impegno per elaborare una teoria, un’analisi e un intervento politico diffuso e capillare sulle questioni connesse all’immigrazione e all’asilo. Su queste, il Prc, che pure ha fra i suoi principi fondamentali la battaglia contro tutti i razzismi - come recita lo statuto -, sconta un grave ritardo che occorre urgentemente superare. La penetrazione della xenofobia e del razzismo, le ricorrenti campagne reazionarie sulla sicurezza che prendono di mira i migranti, l’ecatombe di profughi e migranti che si consuma quotidianamente nei mari dell’Europa-fortezza, i processi di esclusione e di marginalizzazione, che vedono nei campi di custodia per “irregolari” il loro simbolo più compiuto e più inquietante: tutto ciò ci impone una riflessione e un impegno ben superiori a quelli che il Prc finora ha dispiegato. Una linea politica comunista adeguata alla realtà presente la si ricostruire anche a partire da quelle che sono le figure emblematiche del nostro tempo: il migrante, il rifugiato, il nomade, figure che la guerra, come dato ormai endemico, non fa che moltiplicare e incrementare. Il Cpn impegna la Direzione e la Segreteria nazionali ad aprire il dibattito sulla questione, a individuare un’occasione di discussione, di elaborazione e di rilancio della nostra iniziativa a livello nazionale, infine ad individuare subito un responsabile nazionale, funzione che, dopo la scissione, non è stata più ricoperta da alcun compagno/a.

Diritto di sciopero

La Camera dei Deputati sta per avviare la discussione finale sulla proposta di legge del governo D’Alema contro lo sciopero nei servizi pubblici. E’ una proposta di legge che apparentemente vuole tutelare i diritti dei cittadini, in realtà i cittadini non hanno nulla da guadagnare dal processo di liberalizzazione e privatizzazione: i servizi non migliorano in qualità e quantità, e le tariffe aumentano. E’ una legge che intende legare le mani ai lavoratori nel momento di massima ristrutturazione nel senso della liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici: trasporti, Enel, Tlc, scuola, municipalizzate, ecc. ecc. E’ una legge che intende favorire illegalmente la concertazione e limitare il dissenso dentro e fuori i sindacati confederali, quando la vittoria del liberismo chiede più libertà sindacale e un rinnovato sindacalismo rivendicativo. Il comportamento di Governo e maggioranza è vergognoso nel momento in cui, non a caso, la legge sulla rappresentanza che Confindustria non vuole da mesi è arenata in Parlamento, mentre quella antisciopero, che la stessa Confindustria chiede con forza, avanza a tappe forzate senza che sia stata aperto fino ad ora alcun confronto. Confronto che il Prc aveva sollecitato con una propria proposta tesa a modificare quelle parte della legge che hanno consentito alla Commissione di Garanzia una gestione unilaterale, politica a favore delle aziende e della concertazione. Non ci sfuggono i problemi posti agli utenti dagli scioperi, tanto più quando i servizi sono quotidianamente inefficienti. C’è un rapporto fra prospettive dei lavoratori, sempre più precarizzati e dequalificati, ed interessi dei cittadini e, più in generale di qualità del sistema paese, che va affrontato e sui cui i comunisti devono impegnarsi a fondo. Così come è necessario il massimo di linearità e comprensibilità delle lotte dei lavoratori. Per questi motivi il Prc tutto è mobilitato contro una legge antidemocratica, che attacca le libertà sindacali e i lavoratori; una legge qualunquista che, fingendo di tutelare i cittadini, in realtà difende profitti, manager e speculazioni finanziarie.