Direzione del 7 febbraio 2014

Documento respinto

Odg sulle elezioni europee

Considerato che:

· L’Unione Europea ha dimostrato nell’ultimo ventennio, in maniera sempre più chiara ed evidente, il suo vero ruolo di “gabbia per diritti dei lavoratori e lavoratrici” e di strumento formidabile al servizio delle decisioni prese negli anni dalla BCE, dal FMI e dal capitale finanziario per azzerare, in modo capillare e sistematico, le conquiste sociali, civili e politiche che hanno attraversato negli anni ’60 e ’70 la maggior parte dei paesi aderenti all’attuale Unione Europea.

· Il Partito della Rifondazione Comunista, fin dalla sua nascita, è sempre stato in prima fila contro i trattati e gli accordi della U.E. che hanno progressivamente favorito l’impoverimento dei ceti popolari, imponendo – dopo l'esplosione della crisi economico finanziaria del 2007 - le politiche di austerità, di taglio alla spesa sociale e di attacco frontale ai diritti del lavoro, a partire dai paesi del sud Europa (Grecia, Italia, Spagna, Portogallo..)

· nel suo ultimo Congresso il PRC ha deciso di: a) denunciare e “disubbidire” ai trattati europei, per rompere l'attuale assetto della Unione al servizio della Troika, valutando anche la messa in discussione della moneta unica, l’Euro (sicuramente uno degli strumenti più devastanti dell’attuale Unione Europea); b) costruire per le prossime elezioni europee intorno alla candidatura di Alexis Tsipras, autorevole esponente della Sinistra Europea e di Syriza, una lista che unisca tutte le forze disponibili, anticapitaliste, comuniste e di movimento, su un chiaro programma di alternativa a questa Europa, capace di rappresentare i bisogni sociali e di classe colpiti dalla crisi, una lista collocata all'interno del GUE senza alcuna ambiguità rispetto ai Popolari ed ai Socialisti europei,

la Direzione Nazionale del PRC, riunita il 07 febbraio 2014

· ritiene che la necessità di costruire il più ampio schieramento politico e sociale non possa scadere in una logica da “lista civica”, generica nei contenuti e nei riferimenti sociali, né possa essere delegata ad un ristretto gruppo di intellettuali privo, di effettiva rappresentatività, ma debba vedere il concorso e la pari dignità di tutti i soggetti interessati (forze politiche, tra cui ovviamente il PRC, movimenti, realtà di base, singole personalità) per costruire in modo democratico una lista caratterizzata da un programma qualificato sul piano sociale e di classe, da precisi criteri di formazione delle liste e dalla visibilità anche simbolica delle realtà anticapitaliste e comuniste, valorizzando il prezioso patrimonio militante di cui disponiamo. Occorre evitare nuove esperienze fallimentari come Rivoluzione Civile e qualsiasi ambiguità di collocazione politica nel Parlamento Europeo: in questo senso la lista non può essere subalterna ai tatticismi di Vendola che vorrebbe occupare “lo spazio tra Schultz e Tsipras”, senza una scelta chiara all'interno del GUE/NGL, lasciando aperta la porta al PSE, che costituisce uno dei pilastri dell'Europa neoliberista e delle politiche di austerità che ci proponiamo di contrastare;

· propone di verificare/costruire una mobilitazione unitaria della Sinistra Europea e di tutte le realtà anticapitaliste e comuniste disponibili, da tenersi entro la metà di maggio e da svolgersi in contemporanea nelle principali capitali europee (Lisbona, Madrid, Bruxelles, Parigi, Berlino, Roma, Atene…) per esprimere la netta opposizione ai Trattati ed a questa Europa, a sostegno della candidatura del compagno Alexis Tsipras e per contrastare qualsiasi deriva populistica e nazionalistica;

· impegna la segreteria nazionale a promuovere la più ampia consultazione del partito sulle scelte relative alle prossime elezioni europee

Fioretti, Granchelli, Grondona, Targetti, Ussi.

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