Direzione del 19 ottobre 2017

Documento respinto

Post-Brancaccio: fare subito quello che andava fatto mesi fa. Costruire una proposta politica e sociale che unisca programma, lotte, conflitti, pratiche sociali e mutualismo

Avevamo detto da tempo che il Brancaccio avrebbe portato ad una perdita di tempo, energie e speranze, se avesse messo al primo posto il “mito dell’unica lista a sinistra”, anzichè la costruzione di una proposta basata sulla chiarezza dei contenuti e della collocazione politica, sul rapporto vivo con i soggetti ed i conflitti sociali, una proposta capace di parlare e di dare voce a chi non si sente più rappresentato.

Non per settarismo, ma per la credibilità del progetto, avevamo messo in guardia e dichiarato più volte la incompatibilità di questo percorso con quanti non solo fino ad ieri hanno approvato e sostenuto i peggiori provvedimenti antipopolari, ma continuano tuttora a proporci di ricostruire “un nuovo centrosinistra”.

Ma i nodi sono venuti rapidamente al pettine: SI-MDP-POSSIBILE hanno chiuso un accordo con un loro documento, hanno scelto Grasso come possibile “leader” e cercato così di condizionare la lista di sinistra con un profilo debole e incerto. I due garanti hanno collaborato con questa manovra (ovviamente in nome “dell’unità”) e dimostrato con evidenza che in realtà non garantivano proprio nulla. A questo punto il Brancaccio è morto: Montanari e Falcone sono saliti in cattedra, hanno lanciato accuse a destra e a manca (dandoci peraltro di “militonti” e insultando un’intera comunità politica!) e annullato l’assemblea del 18 novembre. Proprio un capolavoro!

Adesso occorre fare subito quello che andava fatto mesi fa: costruire una proposta politica e sociale che unisca programmi, lotte, conflitti, pratiche sociali e mutualismo, che non abbia il superamento dello sbarramento o il mito dell’unità a tutti i costi, come alfa e omega del proprio agire politico, ma costruisca un’aggregazione su basi solide e credibili. Una proposta che tenga insieme le tante forme del fare politica oggi: partiti, movimenti, sindacati, centri sociali, una proposta radicale, che fondi il consenso sulla capacità di conflitto e trasformazione del senso comune, senza maestrin@ che si autoproclamano garanti, sentendosi superiori a chi ogni giorno fa militanza con sacrificio e passione. Un programma dal chiaro profilo anticapitalista, femminista, ecologista e libertario. Di opposizione a questa UE, ai suoi trattati e alternativa a socialisti europei e Pd. Per un nuovo intervento pubblico in economia, per cancellare tutte le leggi vergogna che hanno azzerato i diritti sociali e del lavoro, per fermare la guerra tra poveri, il fascismo ed il razzismo, contro la Nato, le spese militari e le guerre.

Coinvolgiamo tutte le realtà politiche e sociali interessate, anticapitaliste, comuniste e di movimento, vediamoci subito con chi era in piazza l’11 nov a Roma, con chi il 18 avrebbe voluto davvero partecipare a un processo diverso, con chi ha manifestato per il no sociale, con chi ha resistito, con chi lotta. Cominciamo un percorso nuovo, raccogliendo l’appello dell’ex OPG “io so pazzo”, lanciato sabato 18 novembre, con la bella e partecipata assemblea autoconvocata che ha riempito il Teatro Italia a Roma.

Questo è il ruolo e l’iniziativa che proponiamo a tutto il PRC, rompendo indugi e incertezze.

Imma Barbarossa, Claudia Candeloro, Eleonora Forenza, Gabriele Gesso, Simone Gimona, Daniele Maffione, Massimiliano Murgo, Monica Natali, Gianluigi Pegolo, Chiara Pollio, Rita Scapinelli, Sandro Targetti

Voti favorevoli 9



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