Dipartimento Organizzazione - Bollettino interno - NUMERO 13 - LUGLIO 1997
PER IL LAVORO E LA DEMOCRAZIACon le decisioni assunte dalla Bicamerale si è voluto
chiudere il ciclo storico nato dalla lotta di Liberazione, e far venir meno lo spirito
Costituente della democrazia progressiva, interpretata dalle forze antifasciste, con un
forte protagonismo dei comunisti e con lesclusione degli eredi del fascismo.
Aurelio Crippa |
LE COSE DA FARE SUBITO PER UN ULTERIORE SVILUPPO DEL PARTITO DOPO CHIANCIANO AChianciano abbiamo affrontato senza reticenze i limiti
persistenti nellorganizzazione del partito. Daltra parte
allapprofondimento di questi temi sarà dedicata una riunione apposita e già
programmata della commissione per il partito del CPN. Vorrei dire in ogni modo e
molto semplicemente che a questo punto non si può dire che lanalisi delle nostre
insufficienze non sia stata fatta venire alla luce; che si potrà certamente aggiungere o
togliere qualcosa ma la sostanza non cambia e che, allora, cè da mettere mano ad
alcuni versanti di lavoro che sono stati individuati. Non si potrà immettere una
innovazione forte nella nostra cultura politica, nei nostri comportamenti, nel nostro modo
di essere se non anche facendo (il partito del saper fare, appunto), cercando,
sperimentando. Milziade Caprili |
APPUNTI SUL CIRCOLO DI FABBRICA SESTRI CANTIERE NAVALEIl cantiere navale di Genova Sestri
è da pochi mesi uscito da una profonda crisi che ha accomunato tutta la cantieristica
italiana. Oggi con lacquisizione di nuove commesse, il lavoro è assicurato per
circa tre anni. La fabbrica ha un tipo di manodopera allottanta per cento operaia,
con unetà media piuttosto elevata, un tipo di lavoro pesante, nocivo e ad elevato
rischio di infortuni. I dipendenti del cantiere sono circa un migliaio tra impiegati e
operai, ma date le caratteristiche variabili nella quantità, i picchi di lavoro posso far
raddoppiare la manodopera impiegata (ditte in appalto). Giuseppe Balbo |
COME IL CIRCOLO ORCEL SI E APERTO AL QUARTIERE A PALERMO CON LE COMPAGNE MAESTRE E I COMPAGNI MAESTRIIl legame con il territorio è sicuramente
il passo più importante per un partito che vuole essere di massa. Il partito di massa,
infatti, non è solo una rilevante somma di tessere, ma è soprattutto una presenza
costantemente organizzata e visibile nel territorio e quindi riconosciuta e
riconoscibile dai cittadini. Questo fondamentale ruolo non può che essere svolto
dai circoli territoriali. Sergio Boccadutri |
SALERNO DISEGNA IL PERCORSO DELLA CASA DEL LAVORO CASA DEL LAVORO, UN ESPERIMENTO PREMESSA.L'assemblea nazionale di Chianciano ha definito la necessità, per il nostro partito, di costruire nuove forme di organizzazione che ci consentano, per passare dalla resistenza al progetto, di intercettare espressioni della società, sue forme autonome di organizzazione, movimenti che si sviluppano molto spesso parallelamente all'iniziativa del P.R.C. È in sostanza il tentativo di costruire una
"rete" di relazioni sociali e politiche. Essa assume almeno tre significati, dei
quali i primi due costituiscono le A - Rete come sistema di relazioni che mette il partito in comunicazione diretta con i soggetti della trasformazione, che si muovono anche esternamente ad esso. In questo caso il termine "rete" va assunto nel senso proprio di comunicazione sociale e politica. B - Rete come capacità di catturare i soggetti e i movimenti che si muovono nel campo delle iniziative del partito, ma che difficilmente rappresentano oggi il terreno del reclutamento del P.R.C. In questo caso il termine "rete" va assunto, letteralmente, come "rete da pesca". C - Rete come capacità di mobilitazione, nel senso di unificare gli obiettivi, le parole d'ordine, le iniziative, i soggetti che è in grado di mettere in relazione. In questo caso il termine "rete" va inteso come praxis, come azione. Lo strumento, individuato a Chianciano, di questa
trasformazione dell'organizzazione del partito, è rappresentato dalla nuova casa del
popolo e dalla nuova camera del lavoro, e più semplicemente, nello specifico della
condizione meridionale, da una CASA DEL LAVORO, che unifichi - in una realtà segnata
dalla disoccupazione di massa, da processi accentuati di deindustrializzazione, da una
precarizzazione generale dei rapporti di lavoro, da una inciviltà diffusa delle
condizioni di vita, dal degrado delle periferie - i movimenti che difendono o rivendicano
il lavoro con tutta la soggettività diffusa che richiede una trasformazione civile della
società. · IL PARADIGMA. "Prima di tutto il lavoro". Lo slogan della marcia per il lavoro dello scorso autunno deve divenire la traccia lungo la quale si muove I'insieme dell'iniziativa del partito, anche nella costruzione della "Casa del lavoro". Quest'ultima dovrà giungere a rappresentare il luogo entro il quale le lotte per il lavoro che non c'è e quelle per il lavoro che si precarizza trovano la doppia sponda dell'organizzazione politica del partito e della costruzione del consenso tra gli altri ceti e classi della società. In sostanza "garantiti" e "non garantiti" costruiscono il luogo dell'alleanza e ricostruiscono, insieme, il patto interrotto dalla disoccupazione di massa, dalla crisi
della democrazia di fabbrica e dello stato sociale. · IL METODO Nella "Casa del lavoro" I'inchiesta diviene il codice di conoscenza della realtá, di organizzazione dei movimenti e di trasformazione dell'esistente. La proposta dell'inchiesta quale strumento essenziale per il partito, lanciata da Bertinotti nell'ultimo Comitato Politico Nazionale, trova nella "Casa del lavoro" uno strumento di amplificazione, se essa è capace di estenderlo anche ai movimenti, quale strumento di emancipazione della propria condizione. L'inchiesta, estesa alla pratica dei movimenti, può
finire con il ricoprire quella funzione che nei partiti comunisti di massa hanno assolto,
per molti anni, le associazioni di massa. · LA COMPOSIZIONE. La "Casa del lavoro" deve divenire il luogo dentro il quale le diverse forme di organizzazione e di autorganizzazione di soggetti antagonisti vengono in contatto, collaborano, unificano obiettivi e lotte, costruiscono forme più avanzate di opposizione sociale e politica. Soggetti necessari a questa costruzione sono innanzi
tutto i senza lavoro, i precari (lavoratori addetti a progetti di pubblica utilità,
iscritti a cooperative sociali, espulsi dai cicli produttivi, stagionali), in secondo
luogo i lavoratori comunisti ovunque collocati, gli studenti, gli intellettuali
democratici, forme di autorganizzazione della cosiddetta società civile (operatori della
scuola, della giustizia, della sanità), gli altri soggetti dell'emargina-zione sociale ed
urbana, ad esempio i senza tetto. · PERCHÉ QUI, PERCHÉ ORA. Salerno assume oggi un valore paradigmatico, rispetto alla condizione dell'intero Mezzogiorno. I dati della disoccupazione segnalano circa 180 mila iscritti alle liste di collocamento nell'intera provincia (oltre 80 mila di categoria"A"), più di 40 mila nel comprensorio di Salerno, di cui circa 23 mila nel solo capoluogo; sono impegnati in L.S.U. oltre 12 mila lavoratori in circa 120 enti locali; uno smantellamento quasi completo dell'apparato produttivo industriale della provincia che, con gli ultimi casi della MCM di Salerno ed Angri e dell'Alcatel di Battipaglia, vede scomparire settori tradizionali e industrie avanzate tecnologicamente; una crisi dell'apparato agro-alimentare che da un lato vede la chiusura delle aziende agricole "Parrilli" (oltre 3 mila addetti), dall'altro I'industria di trasformazione (oltre 80 aziende, soprattutto nell'agro-nocerino) che si regge prevalentemente sul binomio premio CEE/sottosalario; la creazione di centri di grande distribuzione che mette definitivamente in crisi il settore del piccolo commercio; lavori pubblici bloccati per centinaia di miliardi, con un aumento notevole della disoccupazione edile; corsi di formazione bloccati per molti miliardi. La provincia di Salerno, però, sì segnala per una grande capacità di sviluppo che risiede in una serie di condizioni ambientali e storico-culturali difficilmente ripetibili. Da un lato il Parco del Cilento e del Vallo di Diano (uno dei più grandi d'Europa e sostanzialmente I'unico a comprendere zone di montagna e fascia costiera), il sistema dei parchi e delle aree protette regionali (Picentini, oasi di Persano, fiumi Sele e Tanagro, etc.), la richiesta di dichiarare, da parte dell'UNESCO, la costiera amalfitana patrimonio indisponibile dell'umanità. Dall'altro, la ricchezza del patrimonio storico-archeologico (Paestum, Nuceria Alfaterna, Picentium, Elea), di quello artistico, architettonico e monumentale, dei centri storici. Proprio qui, allora, è possibile pensare ad uno straordinario intervento dello stato nel settore della manutenzione della natura, della rivalutazione del patrimonio storico-artistico, di assistenza alle persone. Si gioca in provincia di Salerno un pezzo fondamentale della nostra battaglia sulle centomila occasioni di lavoro. É possibile pensare, ragionevolmente, a progetti che nascono con forme precarie, ma possono rapidamente trasformarsi in occupazione stabile, tutelata e produttiva. È proprio il momento di lanciare questa sfida, poiché
i prossimi mesi rappresenteranno il banco di prova della nostra capacità di costruire
vertenze con i singoli enti, sollecitare movimenti per il lavoro, organizzare una
vertenzialità diffusa sui temi dell'occupazione, rilanciare e far diventare senso comune
la parola d'ordine del partito sul lavoro minimo garantito, riunificare, a partire dalla
"Casa del lavoro", le lotte degli occupati, dei precari e dei senza lavoro
intorno al tema della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. Peppe DAngelo Franco Mare |
Cresce la voglia di fare politica nei luoghi di lavoro Abbiamo iniziati a fare il punto
sullorganizzazione dei comunisti nei luoghi di lavoro e i dati che ci pervengono
delle Federazioni (ancora insufficienti, il che può significare, in alcune situazioni,
poca cura nel seguire questo aspetto particolare della nostra organizzazione) sono più
che confortanti. Enzo Jorfida |
A FERRARA SI LAVORA ANCHE AL RECUPERO RECUPERARE GLI ISCRITTI SI PUOIl 1997 rappresenta per il nostro Partito
un anno di svolta sia dal punto di vista politico che organizzativo. La parola
dordine del nostro Congresso (dalla resistenza al progetto) ci vede ulteriormente
impegnati per la costruzione del Partito Comunista di massa che è lobiettivo che ci
siamo prefissati. Gianluca Merchiori |
SIAMO GIA PIU DI 100.000Siamo già più di 100.000. Infatti, le
compagne, i compagni, e i giovani, con la tessera del 1997 sono 102.066 e
questo a soli 6 mesi dallinizio della campagna di tesseramento e
reclutamento 1997. 1) Il III Congresso prima di tutto
che ha delineato un percorso politico strategico del Partito, con al centro
lobiettivo del cambiamento , della trasformazione della società e lesigenza a
questo fine di passare dalle enunciazioni ai fatti nella costruzione di un vero Partito di
massa. Da questo punto di vista lassemblea di Chianciano del 14 e 15 Giugno ha
articolato una prima discussione e posto allattenzione di tutto il Partito alcuni
versanti di lavoro indispensabili per il radicamento del Partito. Il Responsabile Naz. del tesseramento |
informazioni: Umberto Ilari |