socialnetworkIl 37,5% delle imprese usa i social network per reclutare dei candidati secondo una vera e propria policy aziendale. Il 73,6% dichiara di avvalersi degli strumenti 'social' per le attività di selezione, pur senza seguire una procedura aziendale ufficiale (Labitalia) Il 37,5% delle imprese utilizza i social network per il recruitment dei candidati secondo una vera e propria policy aziendale, mentre il 73,6% dichiara di avvalersi degli strumenti 'social' per le attività di selezione pur senza seguire una procedura aziendale 'ufficiale'. E il 55% degli intervistati dichiara di aver inserito nell'organico il candidato scovato online, a dimostrazione del fatto che la maggior parte delle aziende conclude positivamente almeno una selezione avvenuta con un social network quale canale di recruiting.

Questi alcuni dei dati emersi dall'indagine 'Recruiting & Social network' a cura di Lorenzo Pulici, Hr & Communication specialist, presentata oggi durante l'incontro 'LinkedIn, che connessione? L'aspetto social del lavoro', organizzato in partnership tra 'Walk on Job', social magazine freepress, il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della 'Sapienza' e 'Soul - Sistema Orientamento Università Lavoro', presso il dipartimento CoRis dell'università 'La Sapienza' di Roma. "E' decisamente interessante -commenta Pulici- il fatto che due aziende su tre riconoscano e utilizzino i social network per valutare profili e per selezionare nuove risorse, e che lo facciano anche indipendentemente dal fatto che esista una procedura formale a livello aziendale". L'indagine, condotta nei mesi di dicembre 2011 e gennaio 2012, ha coinvolto un campione di oltre 200 selezionatori del personale, tra Hr recruiter, Hr manager e responsabili di area di aziende nazionali che hanno indicato, per il 96%, Linkedin come lo strumento più utilizzato nella ricerca di personale. A Linkedin seguono Facebook (37,7%), Twitter (18,2%), Youtube (6,5%) e, in ultimo, i blog (5,2%). "Se è vero che è Linkedin a farla da padrone tra i social network più adoperati dai recruiter, è anche importante sottolineare come ogni social abbia un proprio codice e un proprio linguaggio e, quindi, possa essere -avverte Pulici- strumento di ricerca per determinate tipologie di ruoli professionali". I responsabili delle risorse umane, inoltre, sono costanti nella ricerca attraverso i social network per il 27,6% dei casi e ne fanno un uso saltuario nel 46% dei casi. Il 19,5% dei selezionatori, invece, usa questi canali a posteriori, ovvero per verificare le candidature e, infine, solo il 14,6% non ne fa affatto uso. Per i profili commerciali si prospettano opportunità interessanti, visto che rappresentano la classe più ricercata tramite i social network, guadagnando la prima posizione nella classifica con un punteggio pari al 46,6%. Breve, però, la distanza dai profili economici (43,2%) e ingegneristici (40,9%). Fuori dal podio i candidati con una formazione informatica (20,5%), seguiti dai profili professionali relativi all'area umanistica (10,2%), a quella legale (9,1%), scientifica (6,8%), medicale (5,7%). In ultima posizione, infine, si classificano gli architetti (1,1%).

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