di Gabriele Pieroni
A meno di una settimana dall'annuncio di Facebook dell' acquisizione di Instagram, la fotografia di questa operazione deve essere aggiornata. Secondo il New York Times, prima che il social network di Palo Alto si impossessasse della community di fotografi più grande al mondo, un altro agguerrito competitor sognava di mettere le mani sulla società fondata da Mike Krieger e Kevin Systrom. Si tratta di Jack Dorsey, patron di Twitter, il quale - a quanto sembra - aveva pronta una cospicua offerta alcuni mesi prima di quella fatta da Mark Zuckerberg.
" Twitter - si legge sul New York Times – aveva interesse ad acquistare Instagram prima che Facebook facesse la sua offerta". Ma quando Facebook ha messo sul piatto la cifra monstre di 1 miliardo di euro, l'uccellino azzurro ha deciso di volare altrove. Si dice che Dorsey non abbia soltanto interrotto ogni trattativa, ma si sia ripromesso di non pubblicare più foto attraverso Instagram.
Eppure i dollari di Facebook non vengono solo per nuocere. Al contrario, Twitter beneficerà di questa operazione: Dorsey è stato infatti uno dei primi a credere nella app di photo sharing, investendoci 7 milioni di dollari. E ora che Facebook ha formalizzato l'acquisto, è probabile che il valore di Instagram cresca ancora.
Negli ultimi 10 giorni, la app ha totalizzato un aumento record di 10 milioni di persone. Un traguardo che porta gli utenti di Istagram a 40 milioni di persone, con una crescita che supera quella di Facebook nei suoi momenti migliori: per fare un paragone basti pensare che The social network ha impiegato 4 anni per raggiungere i 100 milioni di iscritti. A questi dati sorprendenti si aggiunge la favolosa cifra di 5 milioni di dowload della app per Android a soli 6 giorni dal rilascio ufficiale: 2 mila nuovi utenti ogni minuto, un record.
Non mancano però le malelingue. Sempre secondo il NYT, qualcuno considera l'offerta di Twtter (che resta segreta) un puro gioco al rialzo, per soffiare su di una nuova bolla speculativa. Uno di quei rilanci, cioè, azzardati per far lievitare il prezzo finale dell'offerta, che ora pesa sulle tasche di Zuckerberg e dovrà essere messo a frutto.
da Wired.it
Condividi
