121127catalognadi Marco Berlinguer
È una Catalogna più inquieta, frammentata e radicalizzata quella che è uscita dalle elezioni. Il sentimento e l'aspirazione nazionale ne escono più forti. Ma la prova di forza di Mas, presidente della Generalitat catalana e leader di CiU, si è trasformata in un boomerang. Ha voluto le elezioni anticipate, per sfuggire alla morsa di Rajoy. Sperava di capitalizzare il potente sentimento nazionalista, che si è manifestato l’11 settembre nella manifestazione oceanica – un milione di persone, su sei milioni di abitanti – nel giorno della festa nazionale catalana.

E ha tentato di trasformare le elezioni in un referendum sulla creazione di un Estado Propio.
Sognava la maggioranza assoluta. Ma CiU ne è uscita pesantemente sconfitta. Resta il primo partito, ma perde 12 seggi sui 62 che ne aveva. Le forze “sovraniste” escono tuttavia rafforzate dalle urne. Nel loro insieme mantengono e ampliano una solida maggioranza parlamentare, con 87 voti su 135. Ma il voto dei catalani si è spostato nettamente a sinistra sul piano economico e sociale, su posizioni più radicali sul terreno nazionalista e su nuovi movimenti “antisistema politico”.
Il principale vincitore delle elezioni è Esquerra Republicana, lo storico movimento della sinistra nazionalista, che passa da 10 a 21 seggi, e diventa per la prima volta secondo partito in Catalogna. Complice anche il peggiore risultato della storia del Psc, che arretra ancora pesantemente. I socialisti anche nel contesto catalano affondano nella loro crisi di identità e credibilità. Avanza invece Icv, la cugina catalana di Isquierda unida (da 10 a 13 seggi).
Ma gli altri due vincitori sono due corpi anomali, che in forme diverse agiscono sulla montante crisi della politica. Uno è Ciutadans, una formazione nata di recente su posizioni centraliste. Ha triplicato i seggi: da 3 a 9. Ha conteso con successo al Pp la bandiera dell'anti-indipendentismo. E ha saputo trasformarsi anche in un efficace partito di protesta contro la corruzione politica, l'ingiustizia sociale, gli abusi delle banche, erodendo l'elettorato popolare socialista. L'altro è Cup, che può essere considerato il primo tentativo di scalare la dimensione istituzionale generato da settori del movimento del 15 M (gli indignados). Ha ottenuto 3 seggi.

Pubblico - 27.11.13

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