«È incredibile che la discussione sulla legge elettorale parta dagli interessi dei partiti e non dalla drammatica perdita di fiducia nelle istituzioni – dichiara Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista - . I punti da cui partire nella discussione sulla legge elettorale sono che la metà del popolo italiano non vuole andare a votare e che il prestigio dei partiti è sotto zero. Per discutere di legge elettorale occorre quindi partire dal fallimento della Seconda Repubblica, dal fatto che con il bipolarismo e il porcellum si è distrutto ogni prestigio della politica, dando vita ad un parlamento di nominati. La politica è stata trasformata in una specie di tifo calcistico in cui si vota più contro la coalizione avversaria che a favore della propria. La strada maestra per uscire da questa situazione è quella di dare fino in fondo il potere ai cittadini di scegliere chi votare, senza costrizioni o voti utili di sorta: la strada maestra si chiama proporzionale, in cui i cittadini possano liberamente scegliere sia i partiti che le persone».

Roma, 7 febbraio 2012
Ufficio stampa Prc

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