Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera vuol tagliare gli incentivi alla rinnovabili. E questa la chiamano innovazione? Passera imputa alle rinnovabili i costi troppo alti in bolletta. Ma la verità è che gli oneri in bolletta derivanti dal fotovoltaico sono meno di un quarto del totale. Le affermazioni poco lungimiranti del ministro dello Sviluppo mostrano ancora una volta come in questo paese sia totalmente assente la programmazione. Noi vogliamo che si vada invece in direzione di  un nuovo modello energetico, basato su efficienza e risparmio, su una riconversione ecologica, su interventi che riguardano una diversa mobilità: serve un piano energetico nazionale.

Ecco di seguito anche il comunicato con cui la Fiom nazionale si dichiara pronta alla mobilitazione se i provvedimenti governativi non saranno coerenti con uno sviluppo equilibrato del settore.

Rosa Rinaldi
Resp. Ambiente, Territorio e Beni comuni Prc


Energie rinnovabili. Bardi e Potetti (Fiom): “Pronti alla mobilitazione se i provvedimenti governativi non saranno coerenti con uno sviluppo equilibrato del settore”. Chiesto un confronto col Governo e con la Conferenza delle Regioni

Vittorio Bardi e Fabrizio Potetti, della Fiom-Cgil nazionale, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“In riferimento agli schemi dei decreti leggi varati ieri – uno sul conto energia per il fotovoltaico e l’altro relativo a tutte le altre fonti rinnovabili per la produzione elettrica -, la Fiom ha chiesto di poter aprire un confronto con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e con la Conferenza delle Regioni per valutarne le concrete ricadute sui settori industriali coinvolti e i conseguenti effetti sull’occupazione.”


“Già oggi, dopo il grande sviluppo della filiera del fotovoltaico, siamo in una fase di forte incertezza e di stagnazione, quando non di crisi, di un settore che occupa complessivamente quasi 100mila addetti.”
“I problemi più significativi li stiamo verificando nei distretti del Veneto dove, su circa 10mila addetti, più di 1.200 sono in Cassa integrazione. In generale, comunque, su tutto il territorio nazionale le difficoltà sono molto diffuse, con alcune aziende multinazionali che minacciano di lasciare o lasciano il nostro Paese.”
“Alcuni dei contenuti degli schemi di decreto, che apprendiamo da fonti di stampa, non ci tranquillizzano. Il complesso sistema dell’iscrizione a registri di prenotazione e di aste competitive per la realizzazione degli impianti, anche di taglia medio-piccola, non semplifica le procedure; il contingentamento della potenza annua da installare non svilupperà il settore, rendendo impossibile raggiungere gli obiettivi europei.”
“Continuerà quindi l’incertezza nella programmazione degli investimenti per le aziende produttrici di apparecchiature per le energie rinnovabili e per i cittadini utenti. Tutto ciò potrebbe interrompere definitivamente lo sviluppo della filiera industriale del fotovoltaico che, faticosamente, si stava avviando nel nostro Paese, aggravando i problemi occupazionali del settore.”
“La Fiom, in attesa di aprire un confronto di merito, parteciperà alle iniziative di approfondimento e di mobilitazione che, nei territori e a livello nazionale, si stanno sviluppando, a partire dalla manifestazione indetta a Roma, per mercoledì 18 aprile, davanti a Montecitorio.”
“Se i provvedimenti non conterranno linee coerenti per uno sviluppo equilibrato dei settori delle rinnovabili e del modello energetico del nostro Paese, ci riserviamo di passare a una mobilitazione dell’intero comparto, così come avvenuto lo scorso anno all’epoca del decreto voluto dal ministro Romani.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 12 aprile 2012

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