Sono oltre 520mila i lavoratori in cassa integrazione a zero ore da inizio anno, frutto di circa 460 milioni di ore messe a segno nei primi cinque mesi, con pesanti riflessi in busta paga per i lavoratori coinvolti: ovvero una perdita secca di reddito per 1,7 miliardi, pari a una riduzione del salario di circa 3.300 euro, al netto delle tasse, per ogni singolo lavoratore. Questi i nuovi numeri del rapporto di maggio dell'Osservatorio cig della Cgil Nazionale, diffusi alla vigilia della manifestazione unitaria 'Lavoro è Democrazia', in programma domani (sabato 22 giugno) a Roma.

 

Numeri che, osserva la segretaria confederale della Cgil, Elena Lattuada, “ci confermano per l'ennesima volta come il trend ci porti inesorabilmente, anche per il 2013, al miliardo di ore di cassa integrazione, che si sommeranno alle 4,4 mld di ore messe a segno negli ultimi cinque anni”. Per la dirigente sindacale, “sono numeri spaventosi e segno dello stato di crisi profondissima in cui versa il sistema produttivo e i pesanti riflessi sulle condizioni di centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori. Servono risposte urgenti: il lavoro è la vera emergenza, quello da salvaguardare e quello da creare, e da qui bisogna partire, come dimostreremo domani in piazza a Roma con Cisl e Uil per la manifestazione 'Lavoro è Democrazia'”.

 

DATI CIG MAGGIO - A maggio le ore di cassa integrazione, richieste e autorizzate, sono state 89.315.049, in flessione sul mese precedente per un -10,68%. Nel periodo gennaio-maggio, rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno, l'aumento è del +6,74% per un totale di ore pari a 457.258.239. Nel dettaglio dell’analisi di corso d'Italia si rileva poi come la cassa integrazione ordinaria (cigo) cali a maggio sul mese precedente del -7,53%, per un totale pari a 32.970.633 di ore. Da inizio anno la cigo invece ha raggiunto quota 166.297.977 di ore per un +22,56% sui primi cinque mesi del 2012. Anche la richiesta di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs), sempre per quanto riguarda lo scorso mese, cala su aprile di un -30,39% per complessive ore 40.033.039 mentre nel periodo gennaio-maggio di quest'anno si totalizzano 188.272.098 ore per un +27,42% sullo stesso periodo del 2012. Infine la richiesta di cassa integrazione in deroga (cigd) esplode a maggio, sul mese precedente, di un +139,02% per complessive 16.311.377 ore. Nei primi cinque mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, la riduzione della cigd è stata del -29,15% per un totale di 102.688.164. Numeri che, spiega Lattuada, “sono lontanissimi dalla media maturata nel 2012, e che è stata tra i 28/29 milioni di ore al mese, che ci segnalano una drammatica emergenza fatta di centinaia di migliaia di lavoratrici e di lavoratori che non stanno percependo alcun reddito, sebbene ne abbiano diritto”.

 

CAUSALI DI CIGS - Continua a maggio la crescita del numero di aziende che fanno ricorso ai decreti di cigs. Da gennaio sono state 2.590 per un +16,04% sullo stesso periodo del 2012 e riguardano 4.492 unità aziendali (+16,37% sull'anno passato). Nello specifico si registra un forte aumento dei ricorsi per crisi aziendale (1.503 decreti per un +20,14%) che rappresentano il 58,03% del totale dei decreti. Diminuiscono invece le domande di ristrutturazione aziendale (88 in totale da inizio anno per un -12,87% sullo stesso periodo del 2012) e quelle di riorganizzazione aziendale (91 per un -22,22%). Sottolinea lo studio della Cgil che “gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,91% del totale dei decreti. Un segnale evidente del progressivo processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.

 

REGIONI - Nelle regioni del nord si registra il ricorso più alto alla cassa integrazione. Dal rapporto della Cgil si rileva che al primo posto per ore di cassa integrazione autorizzate nei primi cinque mesi del 2013 c'è la Lombardia con 110.715.419 ore che corrispondono a 126.967 lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 57.472.602 ore di cig autorizzate per 65.909 lavoratori e il Veneto con 51.811.253 ore per 59.417 persone. Nelle regioni del centro primeggia il Lazio con 31.487.353 ore che coinvolgono 36.109 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso alla cig con 25.063.28743 ore per 28.664 lavoratori.

 

SETTORI - La meccanica è ancora il settore dove si è totalizzato il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione. Secondo il rapporto della Cgil, infatti, sul totale delle ore registrate nel periodo gennaio-maggio, la meccanica pesa per 154.367.735, coinvolgendo 177.027 lavoratori (prendendo come riferimento le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il settore dell'edilizia con 53.068.743 ore di cig autorizzate per 60.859 lavoratori coinvolti che sorpassa così il commercio che registra 52.685.996 ore e 60.420 persone.

 

OCCUPAZIONE E LAVORATORI IN CIG - Considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (11 settimane), sono coinvolti nel periodo gennaio-maggio 1.048.757 lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 22 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 524.379 lavoratori, di cui 215 mila in cigs e 177 mila in cigd. Continua così a calare il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 1,7 miliardi di euro, pari a 3.300 euro netti per ogni singolo lavoratore coinvolto a zero ore.

 

da rassegna.it

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