Purtroppo non è la Cgil a essere tornata agli anni '70 come ha sostenuto Bonomi, ma sono i padroni che si comportano come negli anni '50. Questa mattina Federmeccanica ha rotto le trattative con la delegazione dei sindacati metalmeccanici di CGIL, CISL e Uil. Un comportamento gravissimo rispetto al qualebil governo e le forze politiche dovrebbero assumere una posizione netta. Conte e Zingaretti da che parte stanno?
Quelle di Federmeccanica sono dichiarazioni offensive su una presunta eccessiva crescita dei salari negli ultimi anni. Siamo di fronte alla stessa arroganza già manifestata da Confindustria negli ultimi mesi.
Non siamo stupiti: viene confermata la linea enunciata a ogni piè sospinto da Bonomi che mentre chiede a gran voce tutti i soldi pubblici per le imprese, pretende che possano licenziare liberamente, mantenere salari tra i più bassi d’Europa, deregolamentare ancor di più il mercato del lavoro.

Mentre scriviamo giungono notizie di una prima risposta di lotta dei lavoratori con fermate spontanee in molte fabbriche.
Questo è molto positivo, ma invitiamo le confederazioni a un'urgente ripresa generalizzata delle lotte, necessaria non solo per piegare la tracotanza del padronato sui contratti, ma a imporre al governo un piano di utilizzo delle risorse che metta al primo posto il lavoro, i salari falcidiati negli ultimi anni, i diritti, la salute e l’ambiente, e non i profitti come vorrebbe Confindustria.
Attendere oltre significa lasciare in campo solo l’offensiva fortissima del fronte padronale che punta a un ulteriore arretramento dei lavoratori.

Dopo trenta anni di scelte strategiche dettate ai governi da Confindustria il nostro paesi è a pezzi e in declino.
Nessun cedimento a una Confindustria prepotente e arrogante.
In Francia i sindacati hanno impedito riforma delle pensioni e ora scioperano per riduzione dell'orario a 32 ore.
Lottare e vincere si può perché Confindustria non ha più alcuna legittimazione morale dopo il comportamento tenuto sul covid ed è evidente a tutti che non persegue l'interesse generale del paese.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

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