Anche il Censis documenta nel suo ultimo rapporto che col covid non siamo tutti uguali! I poveri, diventano più poveri elevando alla vergognosa cifra di 5 milioni le persone che “hanno difficoltà a mettere in tavola un pasto decente”; 9 milioni di italiani hanno dovuto chiedere prestiti ai familiari o alle banche per andare avanti.
Al dato già noto sui giovani si aggiunge l’aumento delle disuguaglianze a svantaggio delle donne: il tasso di occupazione delle donne, già di 20 punti più basso , è diminuito del doppio rispetto agli uomini nei mesi della pandemia.
Sono dati che confermano fenomeni che denunciamo da tempo: milioni di famiglie per le quali la decurtazione di stipendi prodotta dalla cassa integrazione non permette di arrivare a fine mese, ampie fasce della popolazione in bilico tra lavoro dipendente, autonomo, semilegale cui il sostegno al reddito è del tutto insufficiente e arriva tardi, 300 mila persone cui non è stato garantito il rinnovo automatico del reddito di cittadinanza scaduto a settembre, centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori a tempo determinato lasciati a casa dalle aziende.
Il governo sempre attento alle richieste di Confindustria, di fronte a questa marea montante di sofferenze adotta misure insufficienti per l’oggi e totalmente inadeguate per il futuro prossimo quando i problemi occupazionali si porranno in modo più dirompente.
Chiediamo scelte immediate per:
- reddito di cittadinanza per tutte e tutti senza i vincoli attuali
- blocco dei licenziamenti per tutto il 2021
- aumenti quota di cassa integrazione sul salario
- sostegno agli affitti e blocco degli sfratti.

Aumentare le risorse disponibili con una tassa patrimoniale a partire da un milione di euro.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

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