Continua la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori contro la decisione della Henkel di Lomazzo (CO) di chiudere lo stabilimento e lasciare a casa entro giugno circa 160 dipendenti.
La decisione della multinazionale, annunciata il 18 febbraio, non è motivata da uno stato di crisi o da difficoltà economiche, ma da indefiniti problemi di "marketig aziendale" che condurrebbero alla chiusura di uno dei due stabilimenti italiani, quello di Lomazzo appunto.
Siamo alle solite! Una multinazionale arriva in Italia, sfrutta lavoratori, spreme le energie migliori di un territorio, La Henkel è a Lomazzo da quasi 90 anni, per poi abbandonare le lavoratrici e i lavoratori alla disoccupazione e alla mancanza di reddito. Istituzioni pubbliche degne di questo nome non possono permettere, soprattutto in una fase delicata come quella attuale, che si lascino a casa senza lavoro le/i 160 lavoratrici e lavoratori tra dipendenti diretti e delle aziende dell’indotto per spostare le produzioni unicamente alla ricerca di maggiori profitti.

Rifondazione Comunista condanna con forza la decisione della multinazionale destinata ad impoverire un territorio e i suoi abitanti e sosterrà tutte le iniziative di lotta che verranno messe in campo dalle lavoratrici, dai lavoratori e dalle loro organizzazioni sindacali a difesa dell’occupazione e del reddito.

Prima le lavoratrici e i lavoratori non il profitto delle multinazionali.

Antonello Patta – Responsabile nazionale lavoro
Fabrizio Baggi – Segretario regionale Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea

henkel

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