Rifondazione è a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in somministrazione alle poste in lotta contro l’insopportabile condizione di precarietà in cui si trovano da ben tre anni nonostante la loro professionalità e il servizio garantito nel lockdown.
Riteniamo infatti giustissimo lo sciopero proclamato per domani in tutta Italia da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltem con presidio davanti alla sede dell'azienda a Roma alle 10 proprio perché si pone l'obiettivo di conquistare la stabilizzazione dei posti di lavoro per 425 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro il 31 dicembre.
E’ intollerabile che un’azienda statale, prima in Italia per distribuzione di servizi, con 123 mila dipendenti continui a mantenere lavoratori e lavoratrici precari nonostante sia in attivo e registri una carenza significativa di personale, tanto più se, come accade in questo caso, si disattendono impegni precisi assunti dal ministero per lo sviluppo economico.
Come Rifondazione Comunista ci battiamo da tempo contro le leggi che hanno prodotto milioni di precari e permesso la trasformazione in atto di enti e società pubbliche in fabbriche di precarietà.
Per lo stesso motivo abbiamo contestato con forza le due gravissime scelte messe in atto contemporaneamente dal governo: lo sblocco dei licenziamenti e l’allargamento per decreto delle maglie sull'assunzione dei precari;
La conseguenza, che emerge dai dati delle assunzioni dei primi dieci mesi del 2021, 150 mila posti stabili contro ben 450 mila precari, è la drammatica tendenza a una ulteriore precarizzazione del mercato del lavoro.
Lottiamo per abolire il jobs act e tutte le leggi che hanno prodotto precarietà che colpiscono soprattutto giovani e donne, per assumere un milione di dipendenti nel pubblico a partire dalla stabilizzazione dei precari della scuola e della sanità, per la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro. PRC-S.E.

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