Siamo a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori oggi mobilitati con presidi davanti alle prefetture di tutta Italia per protestare contro un ulteriore liberalizzazione degli appalti

Sono almeno un milione i posti di lavoro a rischio se il DDL appalti venisse approvato alla Camera nella stessa versione passata al senato dove è andata in scena la semplificazione secondo il governo Draghi: l’eliminazione dell’obbligo di inserire, nei bandi di gara degli appalti ad alta intensità di manodopera, la clausola sociale, presente nel codice dei contratti pubblici, che prevede la continuità occupazionale del personale impiegato.

Con conseguenze gravissime per centinaia di migliaia di lavoratori e soprattutto lavoratrici che tengono in vita servizi essenziali con incarichi precari e mal pagati: a ogni cambio d’appalto rischierebbero il posto di lavoro e il magrissimo reddito che portano a casa.

Draghi e i partiti che lo sostengono proseguono le politiche neoliberiste che hanno fatto dell’esternalizzazione dei servizi pubblici un potente strumento di diffusione della precarietà nel paese e di riduzione dei costi ai danni delle paghe dei lavoratori e della qualità dei servizi

Ora non solo non fanno nulla contro le vergognose condizioni di precarietà diffuse nel mondo del lavoro, la piaga della disoccupazione e della sottoccupazione, i bassi salari, ma non perdono occasione per accentuare sempre più il potere discrezionale delle imprese sui lavoratori.

Sosteniamo questa lotta e la richiesta, avanzata dai sindacati confederali, che la Camera reintroduca l’obbligo dell’inserimento della clausola sociale nei bandi di gara.

Ma l’impegno fondamentale è quello di rilanciare le lotte fino allo sciopero generale per aumenti salariali consistenti, il salario minimo per tutte e tutti, l’assunzione di almeno un milione di dipendenti pubblici e l’eliminazione completa della precarietà nel pubblico con la reinternalizzazione di tutto ciò che è stato esternalizzato.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

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