Oggi, martedì 18 luglio saremo davanti ai cancelli della Italforme di Este, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori che lunedì scorso, senza avere ricevuto alcun preavviso, senza essere stati interpellati né coinvolti prima, hanno trovato chiusi i cancelli ed hanno saputo che i loro posti di lavoro non esistevano più.

Oltre 40 dipendenti nemmeno informate/i della situazione in cui versava l’azienda (milioni di debiti, innanzitutto nei loro confronti). Nessun confronto, nessun preavviso, niente trattative su percorsi di riqualificazione o prepensionamento. E niente ammortizzatori sociali prima di 4 mesi da ora.

Merci che si buttano via quando non servono più.

Non è un caso isolato, nella ricca provincia di Padova della ricca regione Veneto.

È stato così per le lavoratrici e i lavoratori della Valvitalia di Due Carrare, trasferiti d’autorità in altro sito, prendere o lasciare, senza alcuna considerazione per famiglie (un centinaio), scuole dei figli, mutui in corso?

Stesso trattamento per le lavoratrici e lavoratori della Exo di Albignasego (fabbricavano le scarpe Crocs, nessun problema di mercato) chiusa per trasferimento all’estero, in nome di un profitto che non basta mai, altre famiglie (più di 50) alle corde.

Merci.

Se poi ti ribelli come il lavoratore “in affitto” che ha osato scioperare e, addirittura, intervenire alla manifestazione per raccontare la condizione sua e di quelli come lui niente rinnovo del contratto!

Merce.

Sono solo alcuni casi, ma mostrano bene come funziona il modello nordest, fonte di grandi profitti: tanto sfruttamento, precarietà estesissima, ampia diffusione del lavoro nero e grigio.

Difendere la dignità ed i diritti di queste lavoratrici e lavoratori significa difendere tutte e tutti. Noi ci saremo come sempre.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Paolo Benvegnù, segretario regionale del Veneto
Giuseppe Palomba, segretario della federazione di Padova
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Condividi