di Ezio Locatelli -

La rielezione di Sergio #Mattarella a #Presidente della Repubblica, “una sgrammaticatura costituzionale” per usare le sue parole, mi ha fatto venire in mente il titolo che è stato dato a un dialogo del 2014 tra Luciano Canfora e Gustavo Zagrebelsky : “la maschera democratica dell’oligarchia". Non c’è dubbio che Mattarella sia la faccia presentabile di un sistema in forte crisi di rappresentanza e di consenso. Meglio lui che l’ex banchiere Draghi. Rimane il fatto che Mattarella bis è funzionale al proseguimento di un governo che lavora per il predominio dei grandi interessi economici e finanziari. Di un governo supportato da partiti “isomorfi”, partiti di sistema che fingono di farsi la guerra ma che sono più o meno la stessa cosa. Questi partiti con il congelamento di Mattarella oggi festeggiano soprattutto la continuità di un #governo saldamente ancorato agli interessi delle imprese, delle banche, degli speculatori. Di un governo che sta allargando la forbice delle disuguaglianze sociali. E’ il festeggiamento per la prosecuzione del governo Draghi, il “governo dei ricchi”, per il quale non è ancora il tempo d presentarsi apertamente come usurpazione di potere andando a occupare la massima carica dello Stato. Per il domani si vedrà. L’unica possibilità di scongiurare questa eventualità, di tenere aperto uno scenario di cambiamento sta nella ripresa della partecipazione popolare, del conflitto sociale e nel ritorno ad una legge elettorale #proporzionale nei termini previsti dalla nostra Costituzione. Per salvaguardare e rilanciare il sistema delle garanzie costituzionali non bastano le maschere democratiche. Occorre una svolta vera, di cambiamento sociale, di alternativa di sistema, dalla parte dei lavoratori, delle classi popolari.

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