Esprimiamo tutta la nostra rabbia di fronte alla tragica morte di Giuseppe Lenoci un giovanissimo apprendista, vittima di un incidente stradale con il furgone dell'azienda per la quale lavorava e faceva formazione, e sosteniamo con forza gli studenti di nuovo in lotta come per la morte di Lorenzo Parelli.

Una condizione, quella di Giuseppe e Lorenzo, diversa da quella dei coetanei che frequentano le scuole, diversa nel percorso di formazione ma non per il lavoro sempre più insicuro, con condizioni materiali e di insicurezza mortali. Gli studenti, esprimendo al meglio gli antidoti ancora presenti nella scuola, concentrano giustamente le loro critiche sull’alternanza Scuola Lavoro e l'apprendistato, ovvero ciò che il Jobs Act e la Buona Scuola hanno contemporaneamente e congiuntamente prodotto: l'asservimento di Scuola e Formazione Professionale all'indiscusso primato dell'impresa e del mercato.

La Formazione Professionale è sempre stata la Cenerentola dei sistemi di apprendimento, e non è sufficiente giustificarne il ruolo di argine all'abbandono di qualsiasi percorso da parte dei giovani.

È ora di rimettere in discussione la canalizzazione precoce, riprendendo il cammino che, in linea con l’articolo 3 della Costituzione, sessant’anni fa portò all'elevazione dell'obbligo scolastico alla terza media e alla soppressione dell'avviamento professionale. Obbligo scolastico che venne elevato a sedici anni, per un brevissimo periodo, dall'ultimo governo Prodi, per essere poi travolto da quello successivo con l'obbligo formativo, che poteva essere espletato anche nella Formazione Professionale e, dopo il Jobs Act, coperto in gran parte dall'apprendistato.
Elevare l'obbligo scolastico e abolire l'alternanza Scuola Lavoro è dunque urgente e maturo, con quest'obiettivo Rifondazione Comunista sarà in piazza con gli studenti.

Loredana Fraleone, responsabile nazionale Scuola Università Ricerca
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

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