Una metafora per illustrare i devastanti effetti della fusione dei ghiacciai e del conseguente innalzamento del livello del mare

La comunità scientifica mondiale lancia continui allarmi sull'impressionante velocità con la quale lo scioglimento dei ghiacciai sta avvenendo e sulle conseguenze che questo avrà sul livello dei mari e sulla biosfera terrestre. Nonostante ciò, ad oggi, non è stata adottata nessuna politica adeguata per rallentare e fermare il collasso climatico in atto.
Secondo uno studio comparso su Nature Climate Change nel febbraio 2109 i ghiacciai sono al minimo della loro estensione durante la storia dell'umanità, facendo riaffiorare materiale di radiocarbonio che non vedeva la luce da 40 mila anni.
Ad Aprile un nuovo studio ha quantificato quanto la perdita di ghiaccio stia incidendo sull'innalzamento del livello del mare.

Le prime misurazioni attendibili risalgono al 1961 e le ultime al 2018 e, in questo lasso di tempo, l'oceano è cresciuto di 27 millimetri in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci non polari. Gli scienziati hanno sempre saputo naturalmente che i ghiacciai contribuiscono all'innalzamento del livello del mare, ma ora questo nuovo studio lo quantifica con precisione, stabilendo anche con esattezza la velocità di scioglimento dei ghiacciai.

I ghiacciai contribuiscono per circa un terzo all'innalzamento del livello del mare, come lo scioglimento della calotta di ghiaccio della Groenlandia e più di quello della calotta dell'Antartide. La ricerca mette inoltre in evidenza come molti dei ghiacciai terrestri potrebbero scomparire nel corso del prossimo secolo.
Complessivamente la NASA stima che gli oceani salgano di livello tre millimetri ogni anno. Mano a mano che i mari si scaldano ulteriormente, l'espansione termica spingerà l'acqua ancora più su.

Lo studio per arrivare a questi risultati ha preso in esame 19 diverse regioni geologiche che erano state precedentemente indicate nel Randolph Glacier Inventory, l’ inventario dei ghiacci terrestri.
Le località costiere stanno già avvertendo gli impatti dell'innalzamento del livello del mare e lo scioglimento dei ghiacciai avrà degli impatti anche sulle comunità che fanno affidamento su di loro, tipo quelle del Perù dove funzionano come dei serbatoi d'acqua.
Le Ande peruviane ospitano alcune delle comunità che più di ogni altre sono legate alla salute dei ghiacciai. Sin dai tempi degli Inca i ghiacciai del Perù sono stati una risorsa d'acqua cruciale per i consumi umani e per l'agricoltura ma molti studi evidenziano che il ghiacciaio di Quelccaya, che si estende per circa 44 chilometri quadrati, potrebbe raggiungere un punto di non ritorno nel processo di scioglimento nel giro dei prossimi 30 anni.
Il vicino Venezuela è previsto che perda presto il suo ultimo ghiacciaio, il Pico Humboldt, anche se gli scienziati non sono ancora stati in grado di capire quando potrebbe esattamente sparire del tutto.
Nella regione dell'Himalaya l'acqua proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai sta formando pericolosi laghi che minacciano di provocare delle alluvioni.

I ricercatori concludono il loro report affermando che alcune regioni glaciali in Europa, Canada, USA e Nuova Zelanda potrebbero veder sparire completamente i loro ghiacciai entro il 2100.

La terra è qui da più di 4 miliardi di anni ed è sopravvissuta a cinque estinzioni di massa, non è lei ad essere in pericolo ma lo siamo noi.

Elena Mazzoni responsabile nazionale ambiente

ambiente25

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