Un folto gruppo di persone con disabilità questa mattina ha protestato davanti montecitorio per dire «no allo sterminio dei diritti dei disabili» e chiedere al governo di fare marcia indietro. Con cartelli al collo («Fate la carità», «Fermiamo lo sterminio dei diritti sociali») e indossando magliette con il codice a barre e un numero che «rimandano allo sterminio dei disabili della Seconda guerra mondiale» i manifestanti stanno intonando cori chiedendo «indennità» e «parità». «Abbiamo aperto la manifestazione permanente dei disabili contro un disegno del governo che ci porterebbe indietro di 50 anni», ha detto il coordinatore del Movimento, Michele Lastilla, chiedendo che venga «stralciato l'articolo 5 del Salva Italia nella parte relativa ai disabili, per evitare che il calcolo dell'Isee rimanga legato al reddito personale del disabile, che l'indennità di accompagnamento venga concessa al solo titolo della minorazione, che le provvidenze relative alla disabilità siano tenute fuori dall'Isee». Una delegazione ha incontrato questa mattina il presidente della Camera, Gianfranco Fini, mentre due rappresentanti sono stati ricevuti dal sottosegretario al Welfare, Maria Cecilia Guerra, alla quale hanno presentato le loro richieste. 


Alla manifestazione ha partecipato anche Rifondazione Comunista, rappresentata dal suo responsabile nazionale alle Politiche sociali, Antonio Ferraro: «Questa mattina abbiamo partecipato alla manifestazione delle persone con disabilità davanti montecitorio contro il governo Monti, che vergognosamente sta massacrando il sistema di welfare italiano, mettendo a rischio servizi e prestazioni sociali per milioni di cittadini. Siamo al loro fianco in questa battaglia per i diritti e la dignità della persona, a partire dal rifinanziamento dei fondi sul sociale, tagliati negli ultimi anni di oltre due miliardi di euro, dall'eliminazione dei tagli ai trasferimenti agli enti locali, dal ritiro della preoccupante riforma dell'Isee che mette in pericolo diritti e prestazioni sociali costituzionalmente garantiti, come l'indennità di accompagnamento e gli assegni di invalidità».

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