La ragione principale per la quale sostengo il documento 1 è che esso delinea l’unica proposta politica convincente.
1. Sulla fase, ha il pregio di ricollocare la prospettiva comunista e la sua attualità nella risposta alla crisi attraverso una proposta programmatica alternativa a quella oggi imperante e un impegno centrale nel conflitto sociale e nella battaglia di opposizione. E’ a partire da questo disegno che si esprime la necessità di una “sinistra di alternativa”, autonoma dalla sinistra moderata. La proposta di “Costituente dei beni comuni e del lavoro” individua correttamente il riferimento in quella domanda antiliberista che ha percorso le lotte del mondo del lavoro, la battaglia referendaria e le mobilitazioni di questi mesi.
2. Sul piano più strettamente politico, il documento assume come proprio obiettivo la costruzione di un’opposizione ampia al governo Berlusconi centrata sui contenuti. Avanza, inoltre, la proposta di un’alleanza in vista delle prossime elezioni con il centro sinistra per battere il governo Berlusconi, escludendo un accordo organico di governo e la partecipazione allo stesso. Il merito principale di questa posizione sta nel fatto che essa non ha oggi alternative credibili, a maggior ragione dopo le recenti scelte del governo in merito a pensioni e licenziamenti. Le posizioni che, in alternativa, propongono la presentazione in solitaria del Prc, non tenendo conto dello scenario concreto, prescindono totalmente dall’analisi della natura del governo Berlusconi, ma ancor prima dal sentire di massa.
3. Infine, in questo documento vi è un ritorno esplicito al partito che si coglie non solo nella centralità assegnata alla “rifondazione comunista”, o nelle proposte specifiche per il rilancio del Prc, ma soprattutto nella ridefinizione del ruolo dello stesso rispetto alla FdS. Dopo una fase in cui vi è stata una sopravvalutazione del ruolo della Fds e l’omissione di limiti evidenti, vi è ora finalmente il riconoscimento di questi limiti, l’attribuzione al partito di una funzione centrale e alla FdS del ruolo di alleanza elettorale. Anche in questo caso si tratta dell’unica scelta a breve percorribile, nella prospettiva – io credo indispensabile – di un superamento in positivo dell’attuale FdS, verso la costituzione di un più ampio polo della sinistra di alternativa.
Gianluigi Pegolo segreteria nazionale