Linda Santilli
Storia istituzionale
Il Forum delle donne nasce nel 1994 all’interno del percorso politico articolato e complesso che un gruppo di donne femministe scelgono di stare nel Partito della rifondazione comunista fin dalla sua nascita.Per comprenderne a fondo natura e finalità è bene fare qualche cenno a tale percorso che prende il via nel 1991 con la costituzione dei Luoghi di donne. Essa avviene nel vivo del dibattito iniziato l’anno precedente al congresso fondativo del partito, grazie all’incontro di donne provenienti da storie politiche differenti attorno al tema generale dell’intreccio tra libertà femminile e comunismo, tra uguaglianza e differenza, ed attorno a nodi politici centrali quali la rappresentanza, il nesso tra lavoro produttivo e riproduttivo, le forme della politica, il confronto con donne e culture di “altri lati del mondo”, la sessualità, la Pace. Gran parte delle riflessioni ed elaborazioni dei Luoghi sono raccolte nei Quaderni a firma del gruppo (Serie 7).
Dall’interno della pratica dei Luoghi e per un difficile e complesso rapporto tra le donne femministe e il Prc, nasce l’esigenza di un’autonomia dal partito e di una ricerca teorica più approfondita che dà vita nel 1993 ad un nuovo percorso nazionale, quello del Centro differenza/comunismo. Il Centro lavora in particolare nell’organizzazione di seminari e di momenti di riflessione a partire dalla differenza di genere, strumento con cui interpretare il presente, reinterpretare la tradizione di sinistra e comunista riattualizzandola, attingendo soprattutto al pensiero di Hannah Arendt per quanto riguarda il tema, di fondamentale importanza per le compagne, dell’agire politico e della soggettività politica.
Il Forum delle donne nasce come esito di questa ricerca dal desiderio di molte iscritte del partito di confrontarsi con il femminismo e di dare vita ad uno strumento politico e organizzativo per approfondire la comunicazione con le donne iscritte e non iscritte, per costruire riflessione ed agire comune, per programmare e organizzare iniziative di lotta su temi specifici.
Attraverso la pratica politica fondata sulla relazione fra donne,scelta per dare valore e forza alla politica di genere, il Forum avvia un percorso di sperimentazione dentro e fuori il partito, scegliendo di essere “luogo di frontiera” orizzontale e circolare che si interroga e interroga il mondo, le contraddizioni del presente, i mutamenti in atto, i processi di globalizzazione neoliberista, attingendo alla risorsa del patrimonio d’elaborazione critica e di pratica delle donne e al patrimonio delle punte più avanzate della tradizione comunista novecentesca.
Il paradigma di genere e il paradigma di classe sono le due lenti con cui interpretare la realtà e agire un radicale cambiamento anticapitalistico e antipatriarcale del mondo. “La contraddizione di genere – si legge in un documento – che informa le relazioni tra uomini e donne, offre chiavi d’interpretazione fondamentali per capire i problemi della contemporaneità. Il conflitto di genere, se attivato consapevolmente e responsabilmente, modifica alla radice il modo di pensare e agire il cambiamento”. Su questo assunto fondativo il Forum avvia un lavoro intenso che si misura sia a livello teorico nell’organizzazione di momenti seminariali e di formazione politico culturale, di cui è un esempio indicativo anche il più recente progetto di Scuola di politica delle donne (Serie7), sia a livello politico sui seguenti temi: diritto e corpo delle donne; produrre e riprodurre; lavori e reddito delle donne; welfare state e famiglia nell’era della globalizzazione neoliberista; la politica internazionale delle donne; il nesso tra Guerra, patriarcato, globalizzazione. Ambiti di riflessione e di intervento questi che di fatto ritroviamo nelle diverse serie tematiche. Il percorso si arricchisce della continua “contaminazione” nel movimento delle donne, dell’incessante rapporto con femministe, gruppi, associazioni con cui sono condivisi obiettivi e lotte, come nel caso dell’opposizione alla legge sulle tecniche di riproduzione assistita (in seguito definita legge sulla procreazione medicalmente assistita), di cui sono testimonianza 4 pubblicazioni curate da Il Paese delle donne (Serie 8, sottoserie 1) e il cospicuo carteggio presente in archivio.
Sempre sul crinale del dentro/fuori l’impegno del Forum contro tutte le guerre e contro i militarismi si sviluppa in un lavoro ricco di elaborazioni che divengono in larga misura anticipatrici di tante delle posizioni politiche assunte dal Prc in tempi più recenti, in particolare nel V Congresso con la svolta innovativa: non solo sulla politica di frontiera, la contaminazione con/nei movimenti, il tema della disobbedienza, sulle forme della politica attuali considerate inadeguate per comprendere e mutare il presente, ma sull’idea stessa di trasformazione del mondo in rapporto alla centralità di un soggetto che sia punto di partenza, dunque il tema della nonviolenza come terreno di ricerca di un posizionamento critico contro la globalizzazione neoliberista. Queste analisi, o per lo meno i tentativi di affrontare in modo problematico i cambiamenti in atto, sono non l’approdo delle esperienze femministe nel Prc, ma il punto di partenza, il loro statuto e la loro ragion d’essere dal 1991, quando alcune donne accettano la sfida della rifondazione comunista senza risparmiare nulla alla critica e all’autocritica, guardando il novecento, ormai agli sgoccioli, con coraggio, senza veli. La sfida è ancora una volta il cambiamento anticapitalista della società, nonostante il panorama internazionale sia desolante e all’orizzonte sembra prefigurarsi la vittoria del neoliberismo.
La bussola d’orientamento, come all’inizio del percorso dei Luoghi vengono definiti il paradigma di genere e il paradigma di classe, rappresenta il punto fermo irrinunciabile.“La storia del Forum – si legge in uno dei primi documenti – è interna alla storia del Prc ma insieme esterna e fortemente asimmetrica (…), una storia difficile, complessa e anche conflittuale rispetto ad un partito segnato dai limiti tradizionali della politica maschile”.
Si chiedono le compagne: è possibile tentare la sfida della rifondazione comunista abitando questo luogo? Utilizzando la forma partito come strumento da cui trasformare? Il tema ritorna continuamente ed attraversa per intero tutte le serie d’archivio, insieme alla domanda di quale organizzazione interna darsi.La scelta sin dall’inizio è quella di esprimere una soggettività politica asimmetrico” (e disobbediente, verrà precisato appena due anni dopo) che attraversa il partito, sottraendosi con forza al tentativo di essere ricacciata, come tradizione vuole (anche tradizione comunista) a “commissione femminile che si occupa delle donne”. Un luogo di incontro in cui esperienze diverse e parole diverse del femminismo possano fare la rifondazione e, verrà detto in tempi più recenti, “costruire un altro mondo possibile”. Per comprendere la struttura dell’archivio e la scelta dell’ordinamento attuale è necessario sapere quale documentazione è stata prodotta nel corso dei quattordici anni di vita dei gruppi femministi che si sono organizzati all’interno del Prc, soprattutto del Forum delle donne. Essa di fatto può essere considerata anomala soprattutto perché qui si tratta di gruppi che operano dentro un partito. Anomala non tanto per i materiali che sono stati prodotti, dunque presenti nell’archivio, ma per quelli che non sono stati prodotti. Dalle assenze e i vuoti si risale facilmente al tipo di organizzazione che si sono date le femministe nel Prc. Tra le carte non c’è traccia di verbali, di registri e solo di rado ci sono programmazioni e calendari dettagliati dell’attività politica.
Ci troviamo di fronte a una struttura organizzativa che per scelta nasce e resta “fluida”. Che si auto organizza con i caratteri più propri a una realtà di movimento che non a una commissione o dipartimento di partito che ha una struttura centrale con diramazioni locali strettamente connesse ad essa.
Questa “fluidità” vale naturalmente soprattutto per i Luoghi di donne e per il Centro differenza/comunismo, meno per il Forum, che dopo il 2° Congresso del Prc riesce a “conquistare” un ufficio nella sede nazionale del partito a Roma, in cui lavora a tempo pieno una compagna. Ma il Forum per sua vocazione non avrà mai una struttura rigida.
La scelta delle compagne infatti andrà in tutt’altra direzione. Ci si organizza nazionalmente e localmente, in tutte quelle città e sedi dove iscritte e non iscritte hanno il desiderio di misurarsi con i problemi politici da un’ottica di genere, mettendo a confronto percorsi di donne come modalità e ricchezza della politica del cambiamento.Gli unici organismi di cui si dota fin dall’inizio il Forum sono:l’Assemblea nazionale, che si riunisce almeno due volte l’anno, a cui partecipano le donne che aderiscono al Forum iscritte al Prc e le donne non iscritte che ne condividono il progetto politico culturale; il Coordinamento nazionale, che si riunisce con una regolarità più o meno bimestrale, a cui partecipano le compagne proposte dall’Assemblea in conformità a un criterio politico e territoriale; le Assemblee locali.Ruolo del Coordinamento è quello di operare affinché le decisioni prese dall’Assemblea possano concretizzarsi sia a livello nazionale che nelle realtà locali, oltre che quello di coordinare le diverse attività ed i progetti che di volta in volta vengono proposti dalle singole realtà, da gruppi di lavoro.
Per scelta politica il Forum non ha responsabili, né nazionali né locali. Le militanti si rendono disponibili a coordinare i singoli progetti,divenendone di fatto responsabili, sulla base del desiderio,dell’interesse soggettivo e delle necessità.La documentazione riguardante i Coordinamenti nazionali e le assemblee è conservata nelle due serie corrispondenti, che raccolgono principalmente le cartelline distribuite contenenti comunicazioni urgenti, note informative, resoconti di iniziative o progetti politici, proposte di lavoro, documenti e relazioni, articoli di giornale ritenuti di particolare interesse.
Contenuto e struttura dell’archivio
L’archivio contiene la documentazione prodotta e usata dal 1991al 2004 all’interno dei diversi percorsi politici che le donne femministe del Prc hanno costruito internamente ed esternamente al partito. Tale documentazione, caratterizzata da un’estrema eterogeneità (corrispondenza, materiale di propaganda, opuscoli, atti, copie di lettere, appunti manoscritti, volantini, dattiloscritti, proposte e disegni di legge, ritagli stampa, bollettini, pubblicazioni in fotocopia, manifesti, fotografie, video) è stata raccolta e conservata dal Forum delle donne presso l’Ufficio nazionale nel lasso di tempo che va dal 1994 ai nostri giorni.
Si avverte fortemente la parzialità della presenza dei primi materiali prodotti dal 1991 al 1994, causa non la scarsa attenzione da parte di chi avrebbe dovuto custodirli, ma la natura stessa dei soggetti produttori, i Luoghi di donne e il Centro differenza/comunismo, che avevano una forma organizzativa assai fluida, mancavano di una sede centrale, di una segreteria, di un ufficio. È assai probabile che molti dei documenti (soprattutto i carteggi) relativi al lavoro di questi primi anni, che non figurano nella pubblicazione del 1992 A come comunistA curata dai Luoghi siano andati dispersi o si trovino sparsi presso le abitazioni delle protagoniste.
Per facilitare la comprensione della Guida si precisa che la dicitura “u .a.”(unità ar3 9chivistica) equivale a quella di “fascicolo”.
Testimonianza eloquente dell’evoluzione teorica, politica e culturale dell’attività, delle speranze, degli obiettivi dei gruppi femministi che scelgono di operare dentro il Prc, dai Luoghi al Forum,è rappresentata senza dubbio dagli atti dei seminari e dei convegni, contenuti nella Serie 7 costituita da 37 fascicoli. Questa serie riflette il “filo rosso” su cui si snoda il percorso della “rifondazione comunista femminista”, in relazione soprattutto ai mutamenti, non solo interni alla vita del partito, ma anche degli scenari storici, politici, sociali e culturali, nazionali ed internazionali.
In queste carte si possono riconoscere parole, gesti, punti di domanda, preoccupazioni, dissensi, entusiasmi delle donne impegnate nell’impresa rifondativa, che prende il via all’indomani del crollo del muro di Berlino. Entusiasmi e punti di domanda che ovviamente non permangono invariati, ma che mutano nel tempo pur dentro un baricentro che resta il poter e voler contare sul posizionamento politico femminista, l’asimmetria del punto di vista di genere, il pensare ed agire “differente”. Nelle altre serie prevale invece il concreto operare, mosso spesso dall’urgenza dell’intervento, dalle necessità imposte dalla vita politica nazionale ed internazionale, dalle varie fasi che attraversa il partito: bioetica, il corpo e la legge, welfare state e famiglia, lavoro, internazionale, Pace.
Dal 1994, con la nascita del Forum, incomincia un lavoro politico organizzato, che durerà nel tempo, fino ai nostri giorni, e quindi anche la relativa cura dei materiali che vengono prodotti, ricevuti, utilizzati. Si tratta, almeno fino al 2000, prevalentemente di carte, successivamente di documentazione su supporto informatizzato.
La documentazione in origine, prima dell’inizio dei lavori di ordinamento, si trovava per metà sotto forma di miscellanea, presentandosi dentro cartelline oppure semplicemente poggiata sugli scaffali e dentro i mobili dell’ufficio, per metà già raccolta all’interno di buste con impresso il nome dell’ambito tematico di riferimento: bioetica, welfare state, diritto e corpo delle donne, Pace, legislazione, che sono stati mantenuti nel successivo ordinamento e a cui ne sono stati aggiunti altri. Questi faldoni tematici contenevano materiali disordinati, non suddivisi né per data, né per tipologia di documento, né in altro criterio. E stato dunque necessario trattare la documentazione in molti casi come miscellanea, dato che tante delle carte erano state inserite nei faldoni senza alcun collegamento al tema. La documentazione che si presentava come miscellanea (fogli sparsi, mucchi di carte) e i fascicoli “volanti” sono stati suddivisi tenendo conto dell’ordinamento tematico esistente. Sono state poi create altre serie prendendo spunto dai titoli dei fascicoli e naturalmente da ciò che indicavano le carte.
È stata creata la serie “Legislazione” in cui è stato descritto ogni singolo documento (proposte e disegni di legge) ordinato in fascicoli in base all’ambito di intervento (lavoro, tossicodipendenza, scuola, autodeterminazione, etc…). Se in questa serie si è ritenuto di arrivare fino alla descrizione del documento, diversamente da tutte le altre in cui viene descritto il fascicolo, è per ragioni di utilità soprattutto del Forum delle donne, il cui lavoro politico richiede continuamente di dove consultare le leggi approvate in Parlamento (come è il caso della legge sulla procreazione medicalmente assistita, di cui è importante aver presenti i passaggi del tormentato percorso legislativo contro cui il Forum delle donne ha lottato tenacemente).
L’archivio è suddiviso in 21 serie tematiche e circa 300 fascicoli,con un proprio ordinamento interno cronologico. Nell’archivio è stato creato un subfondo che raccoglie la documentazione di Elettra Deiana, una delle principali protagoniste della storia femminista nel Prc. Le prime serie dell’archivio raccolgono i documenti strettamente connessi alla struttura organizzativa e alla vita del partito (assemblee, coordinamenti, congressi). In Affari generali viene ordinato un materiale eterogeneo, in particolare quello che riguarda gli organismi del partito, i Comitati politici nazionali, gli appuntamenti previsti da statuto, nonché la corrispondenza generale del Forum, i documenti che definiscono intenti e finalità e tutta quella documentazione che testimonia del rapporto tra il Forum ed il partito.Le serie successive portano il nome dell’ambito politico di intervento.
La scelta della struttura tematica è legata a ragioni di utilità facilitando la fruibilità del materiale. Allo stesso tempo ci offre lo spaccato delle vicende politiche e sociali del periodo a cui le carte si riferiscono e chiarisce meglio i terreni privilegiati di impegno su cui si sono misurate le compagne.
Un discorso diverso e ancora aperto riguarda l’ordinamento dei documenti su supporto informatico, presenti in modo sostanziale soprattutto dal 2000 ad oggi. Gran parte del contenuto della serie “Reti” è in formato elettronico e riflette tutto il lavoro politico che soprattutto negli anni più recenti si è andato moltiplicando. Contestualmente alla nascita del Movimento di critica alla globalizzazione neoliberista si apre infatti una nuova fase politica che impone di costruire rapporti politici su scala internazionale, di partecipare alla costruzione dei Forum sociali mondiali ed europei, così come di lavorare da protagoniste alla costruzione del Partito della sinistra europea e in particolare alla costruzione della Rete di donne europee. È solo un esempio per sottolineare che l’archivio sarà completo,vale a dire rispondente all’effettiva attività femminista dentro/fuori il Prc, solo quando al materiale cartaceo si aggiungerà per intero quello elettronico, ad oggi solo parzialmente presente. Questo materiale elettronico sarà infatti ordinato successivamente. Al momento sono stati descritti solo alcuni dei documenti, ritenuti di particolare importanza.Nel campo della scheda “descrizione estrinseca” viene specificato che si tratta di “materiale su supporto informatico”; nel campo “contenuto” vengono invece descritti i documenti su75Un archivio per il futuro supporto informatico che sono consultabili in rete entrando nel sito: www.archividelnovecento.it/GEAWEB/Default.htm
I Forum locali
Non risulta facile definire con esattezza gli estremi cronologici entro cui inscrivere l’attività dei Forum che nascono localmente,se e dove essi continuano ad operare. Infatti non tutti si costituiscono con un atto formale, con un documento o atto che ne dichiari la nascita.Tanti svolgono negli anni un lavoro importante, coordinandosi con l’Ufficio nazionale, prendendo parte alle assemblee nazionali ed alle campagne politiche decise collettivamente. Tanti invece operano nei singoli territori in modo intermittente, senza una forte e costante relazione con l’Ufficio nazionale.
La mappatura rappresentata nella serie “Forum locali” è sicuramente parziale, come è parziale la documentazione ordinata, non rispondente all’effettiva attività svolta sul territorio. Il Forum pugliese, quello siciliano, quello campano e molti altri hanno una lunga storia per ora scarsamente presente in archivio.Il numero ridotto della documentazione contenuta in tanti dei fascicoli dipende sopratutto da due ragioni. La prima è che la maggioranza dei materiali prodotti da alcuni Forum in particolare risulta ordinata all’interno delle altre serie. La seconda è che non tutte le realtà hanno messo a disposizione dell’Ufficio nazionale la documentazione prodotta, che è andata in parte dispersa in parte conservata nelle abitazioni private o nelle sedi politiche del Prc. Le lacune presenti verranno colmate nel corso dell’ordinamento completo della documentazione elettronica.
Le immagini
Le immagini sono state ordinate in due serie distinte che chiudono l’archivio: la documentazione prodotta dal Prc e dai gruppi femministi che lo hanno attraversato, nonché tutta la documentazione collegata in qualche modo all’attività del partito (o perché si tratta di manifesti prodotti da questo, o di fotografie e video testimonianza di iniziative ed eventi connessi al Prc) dalla documentazione totalmente indipendente dal Prc.
Quando ci è stato donato quest’ultimo materiale, ci siamo trovate innanzitutto di fronte alla scelta di accogliere o meno documenti provenienti da altre fonti, scegliere insomma di seguire perla documentazione iconografica un criterio differente da quello adottato fino a quel momento con tutti gli altri documenti.È stato in fine deciso di creare una serie per quella documentazione iconografica che non ha alcun collegamento diretto con la storia del Prc, se non attraverso le sue militanti e simpatizzanti,protagoniste o testimoni di altri contesti politici, adottando in questo caso a tutti gli effetti un approccio da centro di documentazione.Un impulso importante a farci proseguire in questa prospettiva è venuto da due militanti del Forum, Luciana Cicini, che ha donato all’archivio i manifesti da lei conservati riguardanti altri enti produttori (l’Unione donne italiane, il Partito Comunista Italiano, associazioni femminili e femministe) e Patrizia Arnaboldi, che ha donato un cd contente più di cinquecento manifesti e documenti sonori sulle lotte politiche degli anni 70-80 a Milano.Si avvia dunque, proprio a partire da questa sezione, il lavoro di raccolta di documenti che secondo le intenzioni del soggetto produttore dovrà concretizzare il progetto di affiancare all’archivio femminista del Prc un vero e proprio centro di documentazione sulla storia e la memoria delle donne.
Solo una parte della documentazione iconografica si trovava nell’Ufficio nazionale del Forum delle donne al momento dell’ordinamento. È stata fatta una ricerca per recuperare manifesti e fotografie. Per quanto riguarda alcuni dei manifesti del Forum delle donne non presenti nell’archivio del Dipartimento Informazione del partito, è stato possibile averne copia su supporto informatico presso lo studio grafico Alexia Masi di Roma che li aveva a suo tempo curati e che li ha gentilmente donati.La documentazione iconografica cartacea è stata digitalizzata e sene conserva copia d’archivio su cd rom.
Subfondo Elettra Deiana, 1991- 2004
Elettra Deiana nasce a Cagliari il 23 maggio 1941. Si laurea in Lettere moderne presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma con una tesi sui rapporti tra la favola pastorale e il melodramma. Insegna per molti anni Italiano e Storia nella scuola pubblica.Comincia la sua militanza a Roma, città dove vive fin da bambina e luogo della sua formazione culturale e politica. Si trasferisce a Milano nel periodo delle grandi lotte operaie negli anni ‘70 segnati dal sindacalismo dei consigli di fabbrica, dal femminismo,dai movimenti del rinnovamento civile e dalla stagione della lotta armata.
Militante della nuova sinistra, è nel gruppo che dà vita al Movimento della rifondazione comunista provenendo da Democrazia Proletaria.Collabora con riviste femministe e dell’area di sinistra, tra cui«Madreperla», «Marea», «Il paese delle donne», «Giano», «Alternative», «Finesecolo», «Rifondazione» e con il quotidiano «Liberazione» con articoli riguardanti problemi culturali, del movimento delle donne, di diritto internazionale. Il 13 maggio 2001 viene eletta deputata al Parlamento italiano nelle liste del Prc.A costruire le elaborazioni e più in generale l’attività politica del Forum delle donne e dei precedenti gruppi femministi operanti nel Prc concorrono tante donne, il cui impegno e la cui assunzione di responsabilità hanno contribuito in eguale misura alla definizione della soggettività politica femminista nel partito. Una delle protagoniste di questo percorso è Elettra Deiana, che, come altre compagne, è tra coloro che fin dall’inizio sono presenti nel lavoro. Ma Elettra Deiana è una figura decisiva, non solo per il suo impegno costante, meticoloso, tenace. È infatti soprattutto grazie al suo contributo intellettuale e alla sua forza militante che un progetto tanto ambizioso prende corpo, come può essere riscontrato dalla documentazione (carteggi,documenti politici, note, articoli di giornale, interventi), in cui appare in modo limpido la sua autorevolezza politica, un’autorevolezza che le donne le riconoscono affidandole di fatto di essere prima rappresentate del Forum. È un esempio concreto della modalità di procedere, sempre dichiarata negli intenti politici, di un lavoro da portare avanti come femministe dentro la sfida di voler contare sulla relazione tra donne, di non avere responsabili elette. Ebbene l’autorevolezza in questo caso viene riconosciuta dalle compagne a Deiana.
Per più di una ragione si è ritenuto di dedicarle un subfondo che porta il suo nome. La prima consiste nel criterio generale, che è stato seguito nell’opera di ordinamento e di inventariazione delle carte e dei file, di far emergere il più possibile tutta la ricchezza dell’archivio attraverso la valorizzazione dell’impegno e della passione delle singole donne. Non solo Elettra Deiana dunque, ma tante altre protagoniste di questa storia sono segnalate nei campi“note”, “contenuto”, “cartelle biografiche”. La seconda consiste nel fatto che una parte copiosa delle carte prodotte nel corso dell’attività femminista dentro il Prc insieme ad una quantità considerevole di documenti su supporto elettronico portano la firma di Elettra Deiana. La terza riguarda la natura di tale documentazione, che è di fondamentale importanza per la vita del Forum, la sua evoluzione, il suo percorso.Non tutti i documenti a firma di Deiana compaiono nel subfondo. Si è infatti voluta rispettare il più fedelmente possibile la modalità in cui si trovavano le carte al momento dell’inizio dei lavori di ordinamento. Nel subfondo compaiono dunque solo i documenti che Elettra Deiana custodiva nella propria abitazione e che ha consegnato, prevalentemente su supporto informatico, in occasione del progetto di costruzione dell’archivio. Si tratta di documentazione estremamente importante che, seppur parzialmente, va a colmare quella carenza di materiale riguardante i primissimi anni di attività femminista nel Prc riscontrata nei materiali esistenti nell’Ufficio nazionale prima di iniziare i lavori di ordinamento.
Tanti documenti portano la firma dell’ente, ovvero del gruppo femminista nel quale è impegnata Deiana, che li ha redatti a nome dell’organismo politico e del collettivo.Si è cercato di differenziare, per quanto è stato possibile, i documenti sottoscritti solamente da lei, raccolti prevalentemente in“Corrispondenza e carte personali” e “Attività politica”, da quelli firmati dai Luoghi, dal Centro, dal Forum, che sono ordinati nella serie “Donne e Prc”.Si è voluta creare una serie distinta dalle altre, “Donne e Prc” per evidenziare alcune carte in particolare che riflettono l’impegno collettivo assunto dalle donne per affermare un punto di vista femminista nel partito. Si tratta dei primissimi documenti prodotti, di cui come è stato detto non vi era traccia tra le carte conservate nell’Ufficio nazionale del Forum.
Essi rivelano anche quanta preclusione e ostilità ci sia stata sopratutto da parte di alcuni settori e gruppi dirigenti del partito nei confronti del progetto politico delle donne che denunciano con forza i limiti di un partito monosessuato e segnato da una cultura patriarcale. I principali documenti in cui si denunciano i limiti del partito monosessuato e la mancanza di democrazia di genere sono contenuti in questa serie.Per ricostruire la storia di ogni singolo documento ed il suo collegamento con gli altri documenti sicuramente ci è stata d’aiuto Deiana. Più difficile è stato determinare le date esatte della loro creazione e in molti casi ci siamo trovate costrette a riferirci unicamente alle indicazioni del file contrassegnate nel campo “proprietà”. Dunque c’è da supporre che vi siano alcune imprecisioni cronologiche. Nella suddivisione delle serie e dei fascicoli, per facilitare la consultazione della documentazione, abbiamo privilegiato il criterio tematico, lo stesso utilizzato per l’archivio cartaceo generale. La parte della documentazione ordinata nella serie 2 “Attività politica”, in base ai terreni politici di intervento prevalenti nell’attività politica ed intellettuale di Deiana, rappresenta il cuore del subfondo. Si tratta di relazioni, note informative, documenti politici, articoli per le diverse testate con cui Deiana ha collaborato nel corso degli anni, tra cui il quotidiano «Liberazione».
Il subfondo contiene corrispondenza, relazioni, documenti politici, appunti, comunicazioni, note informative, articoli di giornale, interviste, nonché gli interventi di Deiana alla Camera dei Deputati e le proposte di legge di cui risulta essere prima firmataria.I materiali riflettono il lavoro politico nei Luoghi di donne e nel Centro differenza/comunismo, successivamente l’attività nel Forum delle donne. Dei documenti raccolti nella serie 5 “Immagini” compaiono i disegni, i loghi e i bozzetti grafici che dovevano servire all’attività politica femminista nel partito, per locandine di iniziative, per le copertine delle pubblicazioni.Un ruolo decisivo nel primo ordinamento dei file di Elettra Deiana lo ha avuto Edgdardo Pellegrini, suo compagno di vita,attento e sensibile alle tematiche di genere ed al femminismo. Pellegrini si è occupato per anni non solo di “curare” la documentazione di Deiana, ma anche di dare il suo contributo all’attività delle donne per quanto riguarda la parte grafica, come risulta dalla documentazione iconografica che ha messo a disposizione delle compagne.L’archivio personale di Elettra Deiana è stato inventariato tenendo conto della prima parziale suddivisione tematica fatta da Pellegrini, che è risultata preziosa per l’ordinamento successivo.La documentazione fornita per la Serie “Immagini” proviene interamente da lui, per tale ragione il fascicolo porta il suo nome. Il subfondo attualmente ha una consistenza di 19 fascicoli e consta di circa 500 documenti.