di Paolo Pini
Mentre i lavoratori metalmeccanici su iniziativa della FIOM scioperavano contro l’esclusione dalle trattative del rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro e contro l’Accordo di Produttività sottoscritto il 21 novembre scorso dalle parti sociali ma non dalla Cgil, è arrivata la firma del rinnovo triennale 2012-2014 del contratto nazionale (CCNL) da parte di Federmeccanica e Assistal, per i datori di lavoro, FIM e UILM, per i sindacati dei lavoratori, senza la firma della FIOM. È il primo importante contratto nazionale – riguarda circa 1.600.000 lavoratori, una quota importantissima della manifattura italiana – che viene rinnovato dopo la firma dell’Accordo di Produttività, quell’accordo che, come abbiamo scritto (Antonioli, Pini, 2012) alcune settimane fa, “non contiene nulla (di buono)”.
di Federico Mello
Ci sono le donne, tante e giovani. C’è il leader No Tav, la sorella di Giancarlo Cancelleri, il fedelissimo di Casaleggio. Non ci sono invece i militanti che avevano fatto sbellicare i navigatori online con video casarecci e un po’ ingenui. Ci sono invece le polemiche, per la mancanza di trasparenza e per la massa striminzita dei partecipanti; ma c’è anche la soddisfazione di molti “storici ” che ripetono su Facebook: poteva andare peggio. Cala il sipario sulle Parlamentarie e nonostante l’esultanza di rito («è il primo movimento o partito politico nel mondo a eleggere i suoi rappresentanti in Parlamento attraverso Internet, questo mentre in Italia non esiste neppure il voto di preferenza » scrive Grillo sul blog) il giudizio su queste primarie elettriche non può risultare netto: un ventaglio di facce belle e pulite si intreccia con tutti i dubbi della democrazia diretta tramite blog.
di Fabio Sabatini
La settimana scorsa l’Intelligence Unit dell’Economist ha presentato i risultati di un programma di ricerca, The Learning Curve, che confronta la performance del sistema educativo di un campione di 40 paesi. Il report contiene classifiche basate su indicatori che misurano l’efficacia del sistema universitario e le competenze acquisite dagli studenti delle scuole secondarie.
Il paese con i risultati migliori è la Finlandia, in cui il 12,3% della spesa pubblica è destinato all’istruzione (scolastica e universitaria). Premesso che ogni confronto tra paesi dovrebbe tener conto di altre variabili che influenzano il contesto sociale, politico e istituzionale (richiede insomma una analisi econometrica rigorosa), è comunque interessante dare uno sguardo ai valori registrati dal report per l’Italia.
di Cosimo Rossi
Sono 2,5 milioni le famiglie che hanno venduto oro o altri oggetti preziosi negli ultimi due anni, 300.000 famiglie quelle che hanno venduto invece mobili e opere d’arte. L’85% ha eliminato sprechi ed eccessi nei consumi, il 73% va a caccia di offerte e alimenti poco costosi. Queste sono solo alcune delle difese strenue degli italiani di fronte alla persistenza della crisi; a cominciare dalla messa in circuito del patrimonio immobiliare posseduto, affittando alloggi non utilizzati o trasformando il proprio in un piccolo bed&breakfast (nelle grandi città, con oltre 250.000 abitanti, il fenomeno riguarda il 2,5% delle famiglie).
E ancora: sono 2,7 milioni gli italiani che coltivano ortaggi e verdura da consumare ogni giorno, 11 milioni si preparano regolarmente cibi in casa, come pane, conserve, gelati.
di Carlo Altini
«Rousseau e gli altri» di Alberto Burgio per DeriveApprodi
La ricerca di forme partecipative che fermino le derive oligarchiche o plebiscitarie presenti nei sistemi politici Una attenta analisi del percorso teorico del filosofo ginevrino e la sua ricezione nel pensiero politico L’ideologia democratica è oggi un fattore di conservazione o di progresso? Se riteniamo che possa essere un fattore di conservazione perché funzionale alla tutela degli interessi costituiti e delle rendite di posizione delle classi dirigenti, allora risulta necessario ripensare le modalità con cui la teoria democratica si è venuta sviluppando non solo negli ultimi decenni ma anche nel corso dell’intera modernità.