di Fabio Marcelli
Il nuovo anno non comincia purtroppo sotto auspici positivi. Tutto il pianeta, e l’Europa in particolare, per l’incredibile cecità dei suoi governanti, è soggetto al dominio della finanza. Quest’ultima si conferma contraria alla democrazia e ai diritti umani. Siamo entrati oramai a pieno in una nuova fase del capitalismo contrassegnata appunto dalla prevalenza dei suoi aspetti finanziari che, se non rovesciato al più presto, ci ridurrà, e di fatto già ci sta riducendo, a vittime passive di poteri altrui che si accingono a negarci anche la soddisfazione dei diritti più elementari. Un caso davvero inquietante è quello dell’acqua.
di Donatella Della Porta
Per i movimenti, la politica in rete corre più veloce, ma può inciampare in meccanismi di decisione che non sono partecipati: tutti i pericoli del sondaggio telematico come metodo per decidere. C'è qualche ricerca e molto dibattito sui vantaggi e gli svantaggi delle nuove tecnologie per i movimenti sociali. Certamente per attori poveri di risorse materiali, Internet ha rappresentato un consistentissimo vantaggio in termini di comunicazione, sia interna che esterna.
Le mailing lists facilitano gli scambi di idee e la logistica della mobilitazione. Lo stesso fanno i siti web, che permettono anche una azione di (contro)informazione efficace, sviluppando una logica di rete.
di Alberto Lucarelli
La consultazione interna al movimento «Cambiare si può», che ha visto la maggioranza esprimersi per la realizzazione di un vasto fronte con candidato premier Antonio Ingroia, indica la necessità di compattare a sinistra un solido e plurale punto di riferimento che nasca dalle lotte dei movimenti e da quei partiti che da subito si sono contrapposti al neoliberismo dell'Agenda Monti, sostenuta da Bersani, Casini e Alfano. Chi l'avrebbe detto fino a qualche settimana fa che sarebbe nato uno spazio politico a sinistra della coalizione Pd-Sel? Tuttavia, è necessario rafforzare questo polo, soprattutto con il peso e l'energia dei movimenti che, con le loro lotte per la democrazia dal basso, in questi anni
di Carlo Lania
«Non basta più parlare genericamente di lotta alla mafia. Servono azioni che contrastino fortemente i fenomeni criminali». Gabriella Stramaccioni è tornata da Borgo Sabotino, in provincia di Latina, dove il primo giorno dell'anno ignoti hanno appiccato il fuoco al Villaggio della Legalità, un ex campeggio abusivo sequestrato e affidato a Libera. L'ennesimo attentato contro l'associazione di don Ciotti. Di Libera Stramaccioni è stata per anni la coordinatrice nazionale, ruolo dal quale si è sospesa qualche settimana fa quando ha deciso di accettare la candidatura che le è stata offerta dalla «Rivoluzione civile» di Antonio Ingroia. «Quella di Borgo Sabotino - dice - è un'esperienza purtroppo
di Ermanno Rea
Se sul banco degli accusati arriva la cattiva politica e tutti ne chiedono lo smascheramento, il bando, la gogna, la cattiva politica che fa? Essendo una volpe capace delle più inaudite scaltrezze si unisce subito al coro e, alzando la voce ancora più degli altri, cerca di scaricare la responsabilità per intero sulla politica in quanto tale - la politica come prassi democratica - fino a cancellare ogni distinzione tra quella buona e quella cattiva, fino ad affermare che la politica è marciume di per sé e perciò va severamente condannata e possibilmente sostituita. Con che cosa? A questa domanda si risponde in maniera duplice ma convergente.