di Roberto Musacchio
L’IFOP, l’istituto francese di opinione pubblica, rende noti in questi giorni alcuni studi sondaggistici che meritano l’attenzione dovuta. Uno concerne il livello dei consensi alla politica di Hollande e del suo primo ministro Jean Marc Ayrault, che, entrambi, scendono ai minimi dalla loro elezione, e l’altro la percezione della crisi economica che resta molto grave per la stragrande maggioranza dei cittadini d’oltralpe.
Il presidente Hollande scende al 37% degli elettori che dichiarano un gradimento nei suoi confronti, con un meno 4 rispetto alla rilevazione precedente. Di questi, solo il 3% si dice molto soddisfatto. Il dato di esordio del maggio era favorevole al 61%, ma già a settembre calava al 43%. E’ la settima volta consecutiva che si assiste ad una diminuzione del gradimento verso il leader socialista, il cui livello di apprezzamento diventa minoritario in tutte le categorie sociali, con un 26% di apprezzamento nelle professioni imprenditoriali e commerciali ed un 33% tra gli operai.
di Claudio Grassi
In questi giorni, e purtroppo anche nei prossimi, stiamo assistendo e assisteremo ad uno dei più caotici fine legislatura che si possa ricordare a memoria. Avevamo detto fin da subito, fin dall’insediamento, che questo governo di tecnico aveva soltanto la modalità d’investitura da parte di Napolitano e che l’essenza vera era tutta e propriamente politica. Abbiamo poi avuto modo di conoscere il tempo della falsa equità applicata come fattore di disciplina dell’opinione pubblica e del dibattito politico che, anche per colpe non secondarie dei principali schieramenti presenti in Parlamento, ha mostrato tutta la sua debolezza nella risposta vari ricatti, si chiamino ieri spread, oggi mercati, domani necessità di continuità dell’agenda Monti. Poi nell’avvicinarsi della fase elettorale, come fra l’altro ampiamente prevedibile, l’ennesima capriola del Pdl mette sostanzialmente fine all’ipotesi di dolce transizione verso la prossima legislatura.
di Alberto Lucarelli
Per ritrovare un’autentica passione nella politica, in grado di interpretare il senso della vita pubblica e della partecipazione democratica, e rilanciare con forza i valori che vi sono connessi, dobbiamo trasformarci in partigiani capaci di declinare, nei diritti e nei doveri, lo spirito autentico della Costituzione.
Diritti, principi, valori: vogliamo difendere la Costituzione in tutti i suoi modi e lo vogliamo fare non con sobrietà ma con passione, entusiasmo, felicità. Difendere la Costituzione da un gruppo di tecnocrati che ha devastato i principi costituzionali, al solo scopo di attuare il memorandum imposto dalla troika Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale.
Quindi l’Europa delle banche e dei banchieri.
Cambiare si può, individuando tutti quegli aspetti che sono oggettivamente in contrapposizione con quello che ci sta proponendo un gruppo trasversale di interessi e di poteri che parte da Bersani, che passa attraverso Monti, Montezemolo,ed arriva al populismo riemergente di Silvio Berlusconi.
C’è parecchio movimento a sinistra, e questa volta sembra si stia sulla strada giusta. Cosa ne pensi?
Credo che vada favorito il fatto che ci sia una espressione elettorale delle forze che non hanno condiviso le scelte del governo Monti e non si riconoscono nella carta d’intenti del Pd. E quindi spero che sia possibile aprire e consolidare questo percorso. Altrimenti, vedo la frammentazione totale con il rischio che non ci sia niente
Il lavoro sembra essere più di una semplice parola in un programma elettorale mirabolante…
Molte di queste forze sono le stesse che hanno proposto il referendum sull’articolo otto e sull’articolo diciotto. Così come penso che una delle questioni centrali è quella relativa alla democrazia. Perché tutto quello che è avvenuto nel corso di questi anni di pura demolizione del sistema contrattuale è avvenuto attraverso l’abolizione della democrazia e della possibilità per i lavoratori di potersi esprimere su questioni che riguardano la loro condizione.
di Pasquale Videtta
In un documento ufficiale risalente al 10 Dicembre, il Partito della Sinistra Europea (membro della GUE-NGL al Parlamento Europeo costituito, tra gli altri, dalla Linke tedesca, dalla Izquierda Unida spagnola e da pezzi del Front De Gauche e di Syriza) formalizza il suo sostegno al “Quarto Polo”. Il testo redatto, fortemente critico verso Monti (definito «seguace della Goldman Sachs»), il suo Governo (etichettato come un «regime speciale») e nei confronti dei partiti che lo hanno supportato, invita i cittadini italiani «a dare il loro supporto alle forze che stanno lavorando alla creazione del Quarto Polo, all’alternativa all’austerità e alla difesa sovranità popolare».
Attacchi indiretti a Pd e Pdl che, dopo «aver sostenuto la creazione di un “governo tecnico”, che ha votato le misure di austerità, stanno ora cercando di ripulire la propria reputazione macchiata».