L'assemblea romana conferma la prospettiva di costituire liste elettorali per le elezioni politiche imminenti, liste che abbiano la realistica possibilità di portare in parlamento voci determinate a far valere i temi programmatici del progetto Cambiare Si Può, allegati nella sintesi in dieci punti; fermo restando, tuttavia, che la necessaria ricostruzione culturale e politica non si esaurisce certo con l'appuntamento elettorale ma richiede i tempi lunghi del cambiamento profondo, per i quali questo movimento deve attrezzarsi in contenuti, nuovi metodi e pratiche inclusive e non gerarchiche. Dobbiamo ridefinire il senso profondo della sinistra, e concetti che sono stati frantumati e vanno ricostruiti per intero.
di Giuliano Pennacchio
Basta attendere! Bisogna rompere gli indugi, costruire l’alternativa nel Paese a difesa dei diritti e per il lavoro; Antonio Di Luca, uno dei diciannove lavoratori di Pomigliano della FIOM-CGIL, recentemente reintegrato da una sentenza della magistratura al Gian Battista Vico, con questo esordio ha aperto l’ assemblea di Napoli di “Cambiare si può”. Tre ore di discussione, oltre duecento partecipanti, quaranta interventi tutti rigorosamente di quattro minuti al Cinema Modernissimo di Napoli, oggi 16 dicembre.
di Dmitrij Palagi
Firenze è una delle realtà problematiche per il “quarto polo”. All’assemblea di sabato si sono incontrate e scontrate le differenze tra i compagni di Rifondazione Comunista e i promotori della nascente ALBA. Entrambe le organizzazioni contano un radicamento storico nel capoluogo toscano, non a caso il teatro in cui si è svolto l’incontro contava più di 200 presenze.
Ha aperto Lorenzo Guadagnucci, giornalista noto principalmente per l’impegno nel “Comitato Verità e Giustizia per Genova” e uno dei promotori dell’appello “Cambiare si può”.
di Luciano Muhlbauer
Alle primarie lombarde ha vinto Umberto Ambrosoli, che sarà dunque il candidato presidente della coalizione che tenterà di chiudere finalmente con i quasi 18 anni di dominio delle destre in Lombardia. Gli faccio i miei complimenti. Ma soprattutto penso che dobbiamo fare i complimenti ad Andrea Di Stefano, cioè colui che in queste primarie si è caricato sulle spalle il difficile compito di dare rappresentanza e consistenza a una proposta di sinistra, di netta rottura con la logica del formigonismo e del leghismo.
di Maurizio Cecconi
Il risultato è dei migliori: bastavano 9 mila firme per ottenere il referendum sui finanziamenti del Comune di Bologna alle scuole private (tutte cattoliche) e ne sono state raccolte il 50% in più, ben 13.500.
Una cifra che ha un peso politico, eccome, tanto che le reazioni dalle parti del Pd e dell’amministrazione comunale non si fanno attendere. Ad aprire le danze, Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del partito che, con garbo e fermezza, rimprovera ai vertici bolognesi una sordità nei confronti di chi difende la scuola pubblica e che dalla scuola di tutti è escluso per carenza di posti e di investimenti del Comune stesso.