da Il Fatto quotidiano
Quasi 4 miliardi di euro. A tanto ammonta, secondo le stime della Cgil, la perdita di reddito complessiva che si è generata nei primi 11 mesi del 2012 per i lavoratori italiani in cassa integrazione. Il dato medio unitario, sempre secondo il sindacato guidato da Susanna Camusso, è di 7.400 euro, per un totale di 3,8 miliardi. E il 2013 potrebbe andare molto peggio, visto che le coperture previste dal governo per gli ammortizzatori, anche dopo lo stanziamento aggiuntivo definito venerdì 14, non sarebbero sufficienti.
di Roberto Musacchio
Passo doppio, nell'ultima settimana a Bruxelles, per quella che è ormai la dimensione vera della politica e cioè l’Europa. Riunione del Consiglio europeo per definire lo stato di avanzamento di quella che viene pomposamente chiamata "l' integrazione della politica economica" e che in realtà aveva all’ordine del giorno principalmente il pacchetto riguardante il sistema bancario. E riunione del Partito Popolare Europeo (PPE) che si è occupato tra l’altro dell’Italia, alla presenza di Berlusconi e Monti.
di Paul Krugman
L’economia americana, sotto molti punti di vista, è ancora adesso gravemente depressa. Eppure gli utili societari stanno raggiungendo cifre da record. Come è possibile? Semplice: gli utili si sono impennati come frazione del reddito nazionale, mentre i salari e le altre retribuzioni della manodopera sono in flessione. La torta non sta crescendo come dovrebbe, ma il capitale se la passa bene arraffandone una fetta sempre più grossa, a discapito della manodopera.
Un momento: stiamo forse parlando ancora una volta di capitale in contrapposizione a lavoro?
Intervista a Paolo Ferrero di Daniela Preziosi
Paolo Ferrero, segretario del Prc, Di Pietro e De Magistris chiedono a Bersani di accettare il Quarto polo in alleanza.
E invece io faccio un invito a Di Pietro e a De Magistris: rompiamo gli indugi e diamo subito vita al Quarto polo. C’è un problema di tempi e cioè di democrazia: per costruire in maniera partecipata la nostra lista dobbiamo avere un minimo di tempo. Non abbiamo nessuna intenzione di fare operazioni dall’alto. E se Grillo ha fatto le parlamentarie, e il Pd ha fatto primarie per il premier e per i candidati, noi certo non possiamo ritrovarci in quattro a fare le liste fra Capodanno e la Befana. La democrazia richiede tempo. Quindi lancio un grido di allarme: con le elezioni a febbraio, di tempo ne abbiamo poco.
di Alberto Burgio
Se nei commenti della grande stampa sopravvivesse un briciolo di onestà intellettuale, si vedrebbe nella spinta alla "concentrazione capitalistica", operata da Monti, la vera causa della proletarizzazione del ceto medio.
Ragionare su Monti e il suo governo «a babbo morto» sarebbe vano se non fosse che le cose si capiscono meglio alla fine e che anche quanto è accaduto negli ultimi giorni è interessante. Senza contare che le conseguenze nefaste di questo anno «tecnico» ce le trascineremo a lungo. Monti non scompare per il semplice fatto di andarsene finalmente da palazzo Chigi.