di Paul Krugman
Ho sempre rispettato Mr. Monti come commissario europeo e saggio osservatore degli affari europei, ma sono più scettico circa la sua performance come capo del governo in Italia. L’adulazione acritica di cui a volte ha goduto era basata sull’idea che si potessero risolvere i problemi dell’Italia mettendo da parte la politica, imponendo alcune riforme e molta austerità. In Italia vi era consenso sul fatto che solo un governo tecnocratico avrebbe potuto consegnare questo tipo di politiche.
La magia Monti è sembrata funzionare per un po’ – molto più a lungo di quanto mi aspettassi. I rendimenti sui titoli italiani a 10 anni sono scesi a circa 200 punti base durante il suo mandato, perché gli investitori, alla disperata ricerca di buone notizie, volevano credere alla magia.
di Saverio Ferrari
Che all'interno della Procura di Milano, dopo la riapertura delle nuove indagini sulla strage di piazza Fontana, agli inizi degli anni '90 non tutti avessero remato nella stessa direzione, è un fatto. Lo stesso giudice istruttore Guido Salvini nella sua richiesta di rinvio a giudizio del febbraio 1998, con parole amare, sottolineò lo «scarsissimo sostegno dei dirigenti del Tribunale di Milano», in «silenzio» a fronte di sollecitazioni e «decine di segnalazioni scritte», come se «l'istruttoria non esistesse».
Solo poco più di un anno prima, in commissione stragi, il sostituto procuratore Gerardo D'Ambrosio non solo sollevò contestazioni procedurali, ma attaccò le risultanze emerse nel corso dell'inchiesta, sostenendo l'infondatezza di qualsiasi collegamento internazionale circa la strage.
di Fabrizia Bagozzi
Al teatro Eliseo di Roma Luigi de Magistris presenta oggi in pompa magna il suo movimento arancione. Il manifesto – va da sé: antimontiano e antiberlusconiano – e il simbolo. Però non la lista, come in un primo tempo pareva. Anche perché è in pieno corso il processo costituente del Quarto polo di cui gli arancioni sono una parte importante: nel fine settimana ci saranno le assemblee territoriali di “Cambiare si può” e il 22 un nuovo incontro nazionale per sancire la nascita dell’eventuale listone della sinistra alternativa che si sta raccogliendo attorno ai promotori dell’appello.
di Roberto Gramiccia
In migliaia, fra lavoratori e cittadini solidali, hanno dimostrato stamattina davanti alla Regione Lazio a difesa dei posti di lavoro e di quel che resta della Sanità pubblica e privata accreditata. Ben quarantadue sigle sindacali avevano indetto questa grande manifestazione che ha dato oggi la misura, da un lato, della drammaticità della situazione e, dall’altro, della determinazione dei lavoratori a non cedere alle minacce del Commissario Bondi.
I posti di lavoro a rischio sono oltre 1500; 2000 i posti letto da eliminare, dopo che negli ultimi 5 anni sono stati già operati tagli per quasi 35 miliardi di euro sulla sanità del Lazio.
di Giovanni Tinzian
Un paese blindato. Le mimetiche, il rumore assordante degli elicotteri del battaglione dei cacciatori dei Carabinieri, gli agenti speciali del nucleo anti-sequestri. Sono immagini vive del mio passato che porterò con me per tutta la vita. Fa parte della storia del mio paese, di Bovalino, paese della Locride di 8 mila anime con il triste primato di 18 sequestri di persona. Quel periodo drammatico l'ho vissuto sulla mia pelle. Avevo meno di dieci anni e non avevo ancora lasciato la Calabria.
Non ho mai creduto che l'esercito potesse cambiare la Calabria ostaggio di una 'ndrangheta dai mille volti: violenta e spietata con gli omicidi e i sequestri, invisibile e raffinata quando maneggia affari milionari.