di Daniela Preziosi
Il leader Pd: Monti «meglio se resta fuori». Lui aspetta l'ok alla finanziaria per dire se si candida. Fino ad allora i centristi litigiosi restano sulla graticola «La legge Fornero va bene. Vendola? L'ascolterò su ambiente e diritti civili: ha il 6 per cento, noi il 30. Siamo aperti all'Udc e a Cordero». Bersani parla al Wsj. E dice cose diverse da quelle in italiano.
Un'intervista sul Wall street Journal non è cosa da tutti giorni, e ottenerla, per il candidato del centrosinistra italiano, è un segnale del disgelo degli ambienti finanziari internazionali nei confronti di Pier Luigi Bersani e dei «figli di un dio minore» (copyright D'Alema, 1998, a proposito degli ex comunisti). La stampa internazionale, sbigottita dalla resurrezione di Berlusconi, annusa il nuovo leader.
di Alfonso Gianni
Monti ha gettato la spugna. Con lui Napolitano, che le ha tentate tutte per portare a termine questa faticosa legislatura. Nessun rimpianto, per quanto mi riguarda. Il punto però è che questo governo cade da destra. Può sembrare un dettaglio, ma non è così, perché da sempre il versante da cui proviene la spinta decisiva per la caduta di un governo, è un elemento qualificante della campagna elettorale che verrà. Infatti Monti appare oggi come una vittima del berlusconismo ed è pronto, non solo lui, a giocarsi questa carta nella imminente competizione. Il che è paradossale, anche se solo apparentemente.
di Marco Berlinguer
Borse giù e spread in forte crescita. L'inattesa accelerazione della crisi politica del governo Monti ha riportato l’Italia sotto i riflettori della speculazione. C’è tuttavia da domandarsi perché, visto che i dati
fondamentali sul piano economico non sembrano essere significativamente cambiati. Mentre sul piano politico, in sostanza si va verso l’an - ticipo del voto di poche settimane. Abbiamo chiesto all’economista Emiliano Brancaccio di aiutarci a capire.
di Manlio Dinucci
Una schiacciante maggioranza bipartisan (salvo l'Idv), modificando l'art. 81 della Costituzione, ha fatto dell'Italia una repubblica fondata sul pareggio di bilancio, in cui la sovranità appartiene al mercato. Lo Stato, recita il nuovo testo, assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi del ciclo economico. C'è però un problema: come si fa ad assicurare l'equilibrio se si decide una spesa senza sapere a quanto ammonta? La domanda va girata agli onorevoli che hanno approvato la modifica della Costituzione, perché sono gli stessi che hanno approvato l'acquisto dei caccia statunitensi F-35. Senza sapere quanto sarebbero venuti a costare.
di Elena Ciccarello
In Italia vive una popolazione di “invisibili”. Stranieri che lavorano nelle campagne, lontano dagli occhi dei centri abitati, spesso alloggiati in tuguri fatiscenti, sfruttati e mal pagati da caporali e imprenditori nostrani. Da nord a sud, il loro impiego nelle campagne è capillare. È anche grazie alle loro braccia se certi prodotti arrivano sulle nostre tavole, eppure la loro vita resta confinata nel silenzio.
Secondo il primo Rapporto su caporalato e agromafie realizzato da Flai Cgil, si tratta di circa 700mila lavoratori tra regolari e irregolari, di cui circa 400mila coinvolti in forme di caporalato.