di Marco Petricca
Nelle piazze migliaia di bandiere Fiom: «Basta accordi separati, non vogliamo il modello Fiat»
Maurizio Landini parla dal centro di Padova, in piazza dei Signori, gremita da una folla di 15 mila lavoratori. Ribadisce con forza quanto aveva detto a Milano. «Voto nelle fabbriche», scandisce il segretario generale della Fiom Cgil. E si rivolge al protagonista delle primarie del Pd, in corsa adesso per la premiership: «Parlo in particolare a Pierluigi Bersani, che è stato eletto con un metodo democratico e con un risultato assolutamente importante e che riavvicina le persone alla politica: c'è bisogno di fare una legge sulla rappresentanza sindacale, per impedire che si estenda il modello Fiat e che si estendano questi accordi separati».
di Livio Pepino, Marco Revelli, Chiara Sasso, Massimo Torelli
Carissimi,
essendo un cantiere procediamo mettendo un mattone alla volta. Qualche volta accumuliamo un po’ di ritardo ma l’importante è raggiungere soluzioni adeguate. A questo punto ci pare, in vista delle assemblee del 14-15 e 16, che alcuni punti siano chiari e condivisi tra i promotori e i soggetti che, partecipando all’assemblea del 1° dicembre, sono entrati nell’impresa:
1) le assemblee vanno fatte in tutti i territori in cui ciò è realisticamente possibile. Dunque non mettiamoci vincoli sulla dimensione territoriale: più ne facciamo meglio è, purché ci siano le condizioni per farle riuscire;
di Matteo Pucciarelli
No, no, e ancora no. Stavolta non ci dobbiamo cascare. Stavolta ci dobbiamo porre l’impegno morale di ignorare (e semmai combattere) chi di professione gridava alla difesa delle democrazia, poi dopo amorevolmente calpestata per far posto ai “tecnici” grazie all’unione contronatura tra Pd-Pdl-Udc. Tutto in nome del dio spread.
È una cosa psicologica, probabilmente. Le mignotte, i cucù, le bugie, i cortigiani, le corna, il sesso malato, Mediaset, conflitti di interessi, la cricca, Dell’Utri, la mafia, gli appalti, le barzellette, Feltri e Sechi che sfondano quotidianamente il muro del buonsenso, Cicchitto, le gaffe, i video delle gaffe, «il ruolo di kapò», Ghedini fuori dal tribunale di Milano.
di Franco Frediani
La profezia si è avverata, a dimostrazione che l'attenzione rivolta a Berlusconi, non era fuori luogo. L'ennesimo colpo d'ala e voilà! Governo in crisi, grande coalizione saltata e giù a fare i calcoli sulla convenienza o meno di staccare la spina all'imperturbabile Monti. Il post scriptum è d'obbligo: qualunque sia il giudizio che uno può avere del politico Berlusconi, non si deve mai credere al fatto che possa fare qualcosa "a caso". Il PDL (così come tutto il centrodestra) è sicuramente rimasto orfano della sua leadership e peggio ancora, non ha saputo mai reagire o proporre una vera alternativa a questo; tanto è vero che, a tutt'oggi, sta cercando di ritrovare il bandolo di una matassa davvero intricata.
di Aldo Carra
I dati più recenti sulla disoccupazione sono drammatici, ma la situazione reale lo è ancora di più. Il tasso di disoccupazione totale a settembre 2012 è salito al 10,8 per cento, quello giovanile al 35,1 per cento, mentre ogni mese che passa si tocca un nuovo record storico. Nella crisi che attraversa i paesi sviluppati, l’aumento della disoccupazione non è solo un fenomeno italiano: nell’Europa a 27 essa ha raggiunto il 10,6 per cento e nell’area Euro è arrivata fino all’11,6. Stando a questi dati, in Italia ci sarebbe quindi una disoccupazione uguale a quella dell’Europa o addirittura inferiore a quella dell’area Euro.