di Carmine Fotia
Come recitava un famoso slogan del manifesto, («dalla parte del torto»), sto dalla parte di Antonio Di Pietro.
La denuncia di Report (Raitre), si fonda su fatti esaminati da molti tribunali, e il leader dell'Idv ne è sempre uscito assolto. L'inchiesta televisiva presenta "errori" imperdonabili, come scambiare una particella catastale con un appartamento, facendo così lievitare fino a un numero stratosferico le proprietà immobiliari di Di Pietro. Mi domando che giornalismo investigativo sia mai questo. Oppure quello che insinua, senza dimostrarlo, che Di Pietro abbia usato i soldi del finanziamento pubblico per acquistare i propri immobili.
di Alfonso Gianni
Quando Bersani all’inizio dell’estate disse che spettava a lui unire il campo dei progressisti e dei democratici, mentre affidava a Casini il compito di raccogliere i moderati, apparvero ben chiare tre cose. La prima era che il Pd si poneva saldamente al comando di uno schieramento fortemente contrassegnato dal suo pensiero politico, più che di una coalizione di forze diverse e con pari dignità. La qual cosa è poi effettivamente avvenuta, al punto che la Carta di Intenti è assai simile a quella originale del Pd e il nome sinistra è scomparso persino nella sua accezione più lieve, quella che si accompagna, separata dal solo trattino, a centro.
di Chiara Ricci
«Ormai anche dal fornaio si discute dell'Europa che ha salvato le banche ma che taglia i fondi per la sanità, l'assistenza, la scuola e i servizi pubblici. Ma la discussione si ferma lì, a un punto morto. Perché nessuno conosce le proposte di politiche alternative. Quando dici che esistono, che sono realistiche e c'è chi le fa, ti rispondono che forse è così ma non se ne parla». Non è uno sfogo quello di Anna davanti al banchetto del manifesto, nella grande piazza di una Fortezza da Basso più affollata e vivace rispetto a ieri. Piuttosto una fotografia.
Che ritrae il distacco fra ciò di cui si parla in questa quattro giorni - riconquista di una effettiva democrazia, diritti e dignità del lavoro da preservare, difesa del modello sociale europeo - e una società in grandissima parte impaurita. Anche di pensare possibile un domani diverso e migliore.
di Roberto Gramiccia
Il taglio annunciato ieri di altri 7.389 posti letto a livello nazionale rappresenta un’ulteriore odiosa tappa di un processo di smantellamento della sanità pubblica che, negli ultimi anni, ha visto la liquidazione di oltre 45.000 posi letto, oltre 20.000 a partire dal 2009. Bene ha fatto quindi Paolo Ferrero a denunciare ieri con forza la vergogna di questo ulteriore colpo di scure. Se poi si analizza più in dettaglio la notizia si vede che, se possibile, lo scandalo diventa ancora di più insopportabile. Si apprende infatti che ad essere falcidiati saranno soprattutto posti letto per acuti che risultano, sul piano nazionale, relativamente eccedenti rispetto a quelli per postacuzie, se riferiti agli standard arbitrariamente rintracciati e imposti dalla spending review.
di Marco Pasqua
Marceranno, da piazza Risorgimento a piazza Cavour, lungo via Crescenzio. Nonostante gli appelli, attraverso l’Huffington Post e via Facebook, dei giovani ebrei dell’Ugei, dell'Anpi e del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, i piani dei neofascisti dell’Mse restano invariati. Appuntamento alle 16, sabato, nella piazza simbolo della destra estrema - non lontano da dove venne ucciso Miki Mantakas - sfilata con cori e striscioni nel cuore di Prati. E tutto a poche centinaia di metri da un presidio antifascista, nei pressi di Castel Sant’Angelo, indetto nelle ultime ore dal Prc-Federazione della Sinistra.