di Seychelles
«La crisi è alle spalle»: SuperMario a fine marzo non aveva dubbi e ad libitum ripeteva con convinzione questa affermazione. Falso ovviamente: nella crisi siamo immersi fino al collo e la conferma è arrivata ieri con i dati Istat sull'occupazione. O meglio: sulla disoccupazione il cui tasso in ottobre è salito al record dell'11,1%. L'equivalente di poco meno di 3 milioni di disoccupati. In un solo mese l'Istat ha contato 93 mila disoccupati in più con un incremento del 3,3%.
Monti è al governo da un anno e in questi dodici mesi il numero dei disoccupati è cresciuto del 28,9% e l'esercito industriale (ma non solo) è aumentato di 644 mila persone. Anche questo è un record di cui Monti non può essere fiero. Considerando anche che il tasso di disoccupazione giovanile è salito al 36,5%.
di Lo Stato Sociale
C’è gente che va in giro a dire che occupare le scuole non cambierà le sorti di questo paese, dicono che è solo un modo per defilarsi da noiose lezioni e pericolosi compiti in classe. C’è addirittura chi sostiene che sia una pratica dannosa. Pensa un po’ che quando me lo dicevano 10 anni fa io gli rispondevo che le cose così come erano non andavano bene e allora occupavamo e manifestavamo per cambiare le cose. Quando poi mi si chiedeva “Come?” non sapevo rispondere. Alla domanda “In che modo un’occupazione può cambiare in meglio il futuro di una generazione?” rimanevo sempre un po’ interdetto, pensavo: “Magari da qui facciamo partire la rivoluzione!” oppure “intanto facciamo bordello così quelli ascoltano quello che abbiamo dire”.
di Federico Tulli
Vittima della tratta delle schiave che dall'est europeo sono vendute sul florido mercato italiano, Mihaela Roznov lo scorso settembre ha deciso di sottrarsi alle vessazioni dei suoi aguzzini. Per tutta risposta è stata presa a bastonate, cosparsa di benzina e data alle fiamme. Il presunto autore, un connazionale di 30 anni è stato arrestato a Roma poche ore fa. A due mesi di distanza il bollettino medico dice che Mihaela si è salvata, la sua vitalità di ragazza 22enne le ha permesso di superare la fase critica. Ma i segni delle ustioni che le hanno devastato metà del corpo rimarranno per sempre. Per non dire della ferita psichica. Mihaela poteva essere la 114esima vittima caduta sotto i colpi della violenza maschile in Italia dall'inizio dell'anno.
La cruda contabilità dice infatti che dall'inizio del 2012 ogni due giorni un uomo uccide una donna. Sulle home page dei principali quotidiani ci sono ormai spazi fissi dedicati all'aggiornamento della mattanza.
di Antonio Mazzeo
Gli instancabili viaggi internazionali del titolare del dicastero della Difesa italiana, Giampaolo Di Paola, per promuovere la «grandeur» dell'Italia e l'efficienza del suo complesso militare industriale. Un anno sui campi minati
Il pomeriggio del 16 novembre 2011 quando giurarono fedeltà alla Costituzione i ministri-tecnici del primo Governo Monti, lui non c'era. «L'ammiraglio Giampaolo Di Paola, alla difesa, è in missione in Afghanistan per conto dell'Alleanza atlantica», si giustificò il premier. Da quel momento in poi il ministro con le stellette non si è fermato un attimo, sempre in giro per il mondo a promuovere la grandeur dell'Italia e l'efficienza del suo complesso militare industriale.
La prima visita ufficiale dell'ex Capo di stato maggiore ed ex presidente del Comitato militare della Nato - tredici giorni dopo l'insediamento - era a Berlino nel nome del ritrovato asse italo-tedesco per lo sviluppo dei missili e dei droni.
di Silvia Ragusa
Lo denunciavano da tempo molti cittadini. Alcuni di loro già feriti. Come Ester Quintana che, allamanifestazione dello scorso 14 novembre a Barcellona, ci ha perfino rimesso un occhio. Durante le cariche dei Mossos d’esquadra è stata colpita da una pallottola di gomma che le ha spezzato il nervo ottico, come racconta in un video al quotidiano El País. Ma la polizia iberica ha sempre smentito. Adesso però, per la prima volta, l’accusa è arrivata dagli stessi membri delle forze dell’ordine. “Se continuate così rischiamo di essere tacciati come polizia franchista”, hanno detto. Il sindacato unificato della polizia spagnola (Sup) ha infatti mandato una dura lettera di denuncia al ministro degli Interni (qui), Jorge Fernández Díaz. Tutto dopo l’ennesimo incidente. Stavolta nel corso di un allenamento nel centro militare di Linares, in Andalusia.