di Giovanni Russo Spena, Dino Greco
Lo stupefacente battage mediatico che ha preceduto, accompagnato e seguito le primarie del centrosinistra, indicate con molta generosità come aria pura, anzi purissima, nel cielo torbido della politica, ha persuaso molti commentatori, taluni di pensiero fine, che proprio lì, in quell'area politica dall'incerto profilo sociale, risiedano le chance residue della democrazia minacciata di dissolvimento; e che in quei 3 milioni accorsi alle urne per scegliere (o credendo di scegliere) il conducator del futuro governo "progressista" si trovi la massa critica a supporto di un progetto riformatore.
di Roberto Gramiccia
“La sostenibilità del servizio sanitario nazionale nel prossimo futuro potrebbe non essere garantita”, lo ha affermato ieri Mario Monti nella videoconferenza proiettata a Palermo, in occasione della presentazione del progetto del nuovo centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della fondazione Rimed. Subito dopo il ministro alla Sanità, Renato Balduzzi, si è affrettato a ridimensionare la portata sconvolgente di queste temerarie e minacciose affermazioni, gettando acqua sul fuoco. Insomma i due supertecnici, come al solito, si sono divisi i compiti. Uno ha fatto il gatto e l’altro la volpe.
Altro che rigore bocconiano. Si passa dal decreto Balduzzi che ci promette ambulatori pubblici gratuiti aperti giorno e notte, alla minaccia circostanziata di abbattere quello che l’OMS ha indicato come il secondo miglior sistema sanitario al mondo.
di Felice Roberto Pizzuti
La spesa sanitaria pro-capite in Italia è 46 volte più bassa di quella tedesca. Meno risorse al welfare significa aggravare la crisi economica. Lo testimoniano le statistiche internazionali. L'agenda Monti rivendica una ricetta disastrosa.
L'agenda Monti va progressivamente chiarendo i suoi contenuti e sarà bene che in vista delle elezioni tutte le parti politiche, ma specialmente nel centrosinistra, si esprimano chiaramente a riguardo, anche in rapporto ai propri programmi, alle alleanze e alle composizioni del futuro governo che auspicano.
di Federico Mello
La richiesta è perentoria e non lascia spazio a tentennamenti: «Accetta il seguente testo per abilitare la tua candidatura». Questa schermata si sono visti recapitare online gli oltre 1600 potenziali candidati al Parlamento del Movimento Cinque Stelle. Per chi non avesse capito, viene ribadito con tono minaccioso: «Ti riporto questo testo ufficiale predisposto da uno studio legale che è necessario sottoscrivere». Cosa dice di così importante questa missiva vidimata da un avvocato? Semplice.
Che i deputati eletti per il Movimento dovranno delegare a Beppe Grillo la gestione dei – cospicui – fondi pubblici che i gruppi parlamentari alla Camera e al Senato riceveranno per la loro attività.
di Giacomo Russo Spena
Il governo Monti è classista. Inutile girarci intorno e dispiace ritirare fuori categorie novecentesche e teorie marxiane, ma è un dato di fatto. L'ultima sortita di SuperMario ha dell'incredibile: "La sostenibilità futura dei sistemi sanitari nazionali, compreso il nostro, potrebbe non essere garantita", per poi aprire a "forme di finanziamento integrativo". Un modo gentile per comunicarci che dopo la campagna di austerity e di massacro sociale, sarà il turno delle privatizzazioni selvagge.
Non si trovano i soldi per garantire un diritto costituzionale (quello alla salute) ai cittadini, non ci sono i fondi per salvare gli esodati, non si discute per l'introduzione di un meccanismo di tutela sociale come il reddito. Norma presente quasi in tutta Europa.