di Studenti e Studentesse del Liceo Tasso
La mattina del 15 novembre i ragazzi non si sono recati nelle aule, ma hanno richiesto di svolgere un’assemblea straordinaria in cortile, dato il clima di tensione e confusione creatosi a seguito dell’assemblea d’Istituto di lunedì 12 novembre. Nella votazione tenutasi per scegliere la forma di protesta da attuare, su 250 votanti totali, 96 si sono espressi a favore di una cogestione con interruzione della didattica, 136 a favore di un’occupazione, nonostante questa non fosse contemplata come voce, seppur richiesta da alcuni studenti, i restanti a favore delle altre proposte, come le lezioni in piazza.
L’assemblea straordinaria è nata, quindi, dall’esigenza di un confronto tra TUTTI e SOLI gli studenti, confronto che non si è verificato lunedì e necessario a stabilire una linea comune da seguire: infatti era necessario prendere in considerazione la totalità dei voti: da una parte l’occupazione che ha la maggioranza delle preferenze, seppur esclusa dalle voci, dall’altra la maggioranza “ufficiale” ottenuta dalla proposta di cogestione che, in ogni caso, era stata consegnata in Presidenza per il Collegio Docenti.
di Ro. Ci.
«Saremo imprevedibili - scrivono - arriveremo ai palazzi del potere, segnalaremo le banche responsabili della crisi».
Appuntamento a mezzogiorno. Gli studenti medi e universitari si ritroveranno stamattina all'entrata del ministero di Grazia e Giustizia in via Arenula, quel palazzo da cui vengono sparati lacrimogeni sui cortei in fuga dalle cariche della polizia, per annunciare la nuova manifestazione unitaria di sabato prossimo.
Nell'appello diffuso nella serata di ieri, gli studenti annunciano che sabato partiranno in corteo da Piramide «Percorreremo le strade del centro - scrivono - saremo imprevedibili nell'attraversare la città e porteremo in piazza le pratiche che appartengono al movimento studentesco: arrivare ai palazzi del potere, occupare luoghi significativi, segnalare le banche in quanto responsabili della crisi, bloccare la città».
Quanto ai cinque principali sindacati della scuola, che sabato hanno indetto uno sciopero generale, l'appuntamento sarà «stanziale», in piazza del Popolo. «Abbiamo rinunciato al corteo - spiega Massimo Di Menna, segretario Uil Scuola- per non arrecare disagio alla cittadinanza di sabato pomeriggio».
Intervista a Luigi De Magistris di Masimiliano Di Giorgio (Reuters)
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris punta a costruire una lista civica nazionale con quelli che chiama i "non allineati" al governo del premier Mario Monti, ma aspetta di capire chi vincerà le primarie del centrosinistra per sciogliere il nodo delle alleanze.
"C'è uno spazio politico importante da riempire in un recinto ovviamente ampio che è quello che guarda al centrosinistra, ma con una forte caratterizzazione di autonomia", ha detto De Magistris oggi a Reuters nel corso di un'intervista telefonica.
di Luigi de Magistris, Alberto Lucarelli
Con l'ultimo adempimento formale, che trasforma Arin Spa (Azienda risorse idriche Napoli) in ABC (Acqua bene comune) non si attua solo il semplice passaggio ad un'azienda pubblica, in grado di garantire la gestione partecipata delle servizio idrico integrato, ma si dà un segnale concreto di vera svolta democratica, un segnale che è possibile, partendo dai territori, realizzare una politica degli enti locali, realmente partecipata, nel pieno rispetto della Costituzione e dei principi di sussidiarietà, equità e giustizia sociale.
È importante, oggi, partire da questa trasformazione e dalla centralità dei beni comuni per rilanciare con forza la battaglia per la democrazia locale, per reagire alle politiche antisociali poste in essere dal governo Monti, caratterizzate da un accentuato centralismo autoritario, e per riaffermare e dare effettività ai principi costituzionali, a garanzia dei diritti di tutti i cittadini.
di Giuseppe Carroccia
MGF. Con questo semplice acronimo, usando esclusivamente le nuove tecnologie informatiche un gruppo di giovani ferrovieri ha convocato una assemblea nazionale per contestare la firma del contratto nazionale che ha aumentato l’orario di lavoro e sensibilmente peggiorato le condizioni normative della categoria. In duecento si sono ritrovati martedì 20 novembre a Roma. Per la prima volta dopo molti anni gli anziani erano in netta minoranza e una nuova generazione ha saputo prendere l’iniziativa riuscendo a dare una scossa in un panorama segnato dalla rabbia e dalla rassegnazione contestando duramente le organizzazioni sindacali firmatarie a cui da pochi giorni si è aggiunta anche l’Orsa, nonostante la ferma opposizione dei macchinisti.
In tutti gli interventi, molto puntuali nella denuncia e nella proposta era ferma la convinzione di un passaggio decisivo per il proprio futuro e quello del trasporto pubblico, ma anche una diffusa consapevolezza del disastro economico e sociale prodotto dal governo Monti.