di Franco Frediani
Berlusconi conquista ancora una volta la pole position nelle prime pagine dei quotidiani. La cronaca, almeno per quanto ci riguarda, potrebbe (e dovrebbe) finire qui. E' vero che si parla volente o nolente, dell'uomo che per diciotto anni ha monopolizzato la scena politica italiana, così come altrettanto innegabile è il fatto che non si può dimenticare quello ha significato e comportato. Tuttavia, le considerazioni che soprattutto a livello politico dovrebbero essere fatte, sono ben altre. Le riflessioni che si rendono necessarie, non sono tanto per ricordarne le gesta (per questo basta consultare gli archivi giudiziari e contare l'incredibile numero di rinvii a giudizio per farsene un'idea) quanto semmai, per non enfatizzare e dare troppo risalto a qualcosa che potrebbe ancora una volta distogliere l'attenzione da quella che è la situazione sociale e politica del Nostro paese.
di Monica Lanfranco
Convenzione non è una parola molto usata nella politica italiana, nemmeno nei movimenti delle donne. La rimise al centro dell’attenzione, negli anni ’90, Lidia Menapace, una delle più autorevoli esponenti del femminismo italiano, non solo per lanciare una convenzione di donne contro le guerre, con la quale dire che la dimensione bellica doveva essere messa al bando dalla storia umana, ma anche per indicare una strada politicamente interessante: dal momento che non è semplice lavorare insieme, quando i soggetti collettivi che si incontrano hanno storie e identità strutturate, la convenzione può essere uno strumento leggero che rende possibile, su obiettivi comuni, fare percorsi a tema. Unire le forze di fronte alla necessità di non disperdersi, mantenendo la propria specificità, e affermare che su un argomento, un progetto, una emergenza si deve stare insieme, tante e diverse ma con una voce sola.
di Stefano Galieni
Antonio Marotta, segretario regionale del Prc è fra i candidati di punta delle elezioni siciliane che si svolgeranno domenica. Il clima dell’isola è in queste ultime fasi, concitato e incandescente. Tu cosa ne pensi?
«È Un clima difficile. Le persone sentono lontana la politica e questa lontananza è dovuta a motivi reali e concreti. Gli scandali, l’immagine negativa di una istituzione basata solo sulla conservazione del potere, la percezione di una vera e propria casta basata sul clientelismo e sulle nomine, sulla gestione della spesa pubblica e sul peso della criminalità mafiosa. Su 27 membri dell’Assemblea regionale siciliana ce ne sono 27 fra arrestati e inquisiti, quindi si tratta di una istituzione che ha mostrato il peggio di se.
di Giuliana Sgrena
La nostra marina militare potrà contare oltre che sulle navi da guerra anche sulle monoposto Ferrari. Domenica, infatti, le Ferrari che gareggeranno sul circuito indiano porteranno la bandiera della Marina militare italiana per chiedere la liberazione dei due marò, trattenuti da otto mesi dalla giustizia indiana, contro la loro volontà e quella del nostro governo, come ha affermano il ministro degli esteri Terzi.
Da quando nello sport una squadra si schiera a fianco di una forza militare per una disputa che riguarda la giustizia?
Il nostro paese, e non la Ferrari, dovrebbe impegnarsi a dimostrare l'innocenza dei nostri marò o la loro non responsabilità nell'uccisione dei due pescatori indiani. E poi perché la giustizia indiana dovrebbe essere meno affidabile di quella italiana?
di Giuseppe Grosso
È «Rodea el congresso» parte quarta. Ultimo - solo in ordine di tempo - capitolo di quest'autunno spagnolo di contestazioni che l'altro ieri - ancora una volta - ha radunato a Madrid il popolo degli indignados. Per la quarta volta in un mese migliaia di persone hanno cercato di accerchiare il parlamento in segno di protesta contro il governo e il suo bilancio generale dello stato, in fase di discussione proprio durante la protesta. Ad impedirglielo hanno trovato il solito presidio di forze dell'ordine: 600 uomini in assetto antisommossa che hanno difeso l'inviolabilità della Camera. Non che ci fosse granché da difendere, in realtà. La manifestazione è stata pacifica e il tentativo di accerchiamento si è limitato a poco più di un gesto simbolico.