di Gianni Rinaldini
Sono interessato alla costruzione di un nuovo spazio politico come luogo di confronto e di approfondimento sulle pratiche di movimento, sulla lettura dei processi in atto e sulle scelte da compiere per contrastare e cambiare profondamente il segno sociale, culturale e politico dell’attuale deriva. Attraversiamo tempi cupi e difficili, riassumibili nel precipitare della crisi della democrazia, di quell’impasto di rabbia, rassegnazione e impotenza, che con il crescere del disagio sociale e delle disuguaglianze sociali, può costituire la condizione materiale per gli sbocchi più imprevedibili e pericolosi. Dalla lettura del documento preparatorio di questa assemblea costituente sono rimasto perplesso per lo scarto evidente tra l’analisi innovativa sul come stare insieme in questo nuovo spazio pubblico ed il precipitare nella enunciazione finale di un nuovo soggetto politico che evoca in qualche modo la scelta di una nuova formazione politica che si aggiunge a quelle esistenti.
Il 25 novembre 2012, Giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, non deve essere in Italia una ricorrenza rituale. Alle parole devono corrispondere con forza politiche adeguate per fermare la violenza di genere che è una violazione dei diritti umani.
Negli ultimi anni, in diversi consessi internazionali, lo Stato italiano è stato fortemente redarguito dalle Nazioni Unite per il suo scarso e inefficace impegno nel contrastare la violenza maschile nei confronti delle donne.
Nell’agosto del 2011, il Comitato CEDAW (Comitato per l’implementazione della Convenzione per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne), e nel Giugno 2012, la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, hanno rivolto allo Stato italiano una serie di raccomandazioni.
di Manlio Dinucci
La pirateria, esercitata nel Mediterraneo sin dall'antichità, fu considerata legittima quando, dal XII secolo, si trasformò in guerra di corsa autorizzata dai sovrani. Ufficialmente abolita nel 1856, continua a essere praticata oggi con motivazioni e tecniche nuove. Come quelle usate dalla Nato, le cui navi da guerra sono autorizzate ad abbordare «mercantili sospetti» in acque internazionali e requisirne il carico, e i cui caccia possono intercettare, anche nello spazio aereo internazionale, «aerei civili sospetti» e forzarli ad atterrare. L'azione della Turchia, che con caccia F-16 ha costretto l'aereo di linea siriano Mosca-Damasco ad atterrare ad Ankara, è dunque per la Nato pienamente legittima. Sequestrati i passeggeri, tra cui cittadini russi con bambini, le autorità turche hanno perquisito l'aereo senza testimoni, dichiarando di aver trovato e sequestrato «materiali militari e munizioni».
di Marcello Musto
Così come è accaduto di nuovo 150 anni dopo, nel 1857, gli Stati Uniti furono teatro dello scoppio di una grande crisi economica internazionale, la prima della storia. Tale avvenimento generò grande entusiasmo in uno dei suoi più attenti osservatori: Karl Marx.
Dopo il 1848, infatti, Marx aveva ripetutamente sostenuto che una nuova rivoluzione sarebbe avvenuta soltanto in seguito a una crisi e, quando questa giunse, si decise a riassumere gli intensi studi condotti dal 1850 presso il British Museum di Londra e a dedicarsi, nuovamente, al progetto di scrivere una critica dell’economia politica. Risultato di questo lavoro furono 8 voluminosi quaderni: i cosiddetti Grundrisse, ovvero la prima bozza de Il capitale.
di Gianluigi Pegolo
Al di là della sceneggiata sulle preferenze, la nuova legge elettorale in gestazione è condivisa dalle principali forze presenti in Parlamento, dal Pd al PdL, dall’UdC alla Lega. La ragione principale è che questa accontenta un po’ tutti e, anzi, è stata concepita proprio come la risultante di una convergenza d’interessi, niente di più. In questa proposta non c’è, infatti, alcuna consapevolezza della crisi in cui versa la politica nel paese, né c’è il minimo bilancio delle precedenti esperienze fallimentari (dal “mattarellum” al “porcellum”), né tantomeno si tiene conto di elementari principi costituzionali. Il risultato è un brutto pasticcio, un sistema iniquo e, al tempo stesso, irrazionale, che ha pochi precedenti negli altri paesi, se non alcune somiglianze con la legge elettorale greca.