di Giovanna Loccatelli
Il discorso è in programma per le 19. All ’Ewart Memorial Hall, aula magna dell ’Università Americana del Cairo a Tahrir Square. L’entrata principale è in via Mohamed Mahmoud, conosciuta come la “strada dei graffiti”. La fila è impressionante: un lungo serpente umano che, alla prima occhiata, non sembra avere fine. Davanti il portone di legno: strepiti, urla, persone schiacciate contro il muro, ragazze che a mala pena riescono a respirare e chiedono - disperatamente - di uscire dalla calca. Una tensione tangibile. La sicurezza fa entrare studenti, giornalisti, cittadini, persone curiose, attivisti, rivoluzionari, intellettuali.
di lospiffero.com
Non ha avuto neanche il tempo di afferrare il microfono. Il ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero, giunta al Centro anziani Nicola Drosa di Nichelino, cittadina dell'hinterland toriinese, per un dibattito pubblico, è stata costretta ad abbandonare l’incontro, dopo essere stata oggetto di cori e fischi da parte della platea, formata da circa 300 persone, tra cui spiccavano le bandiere di Rifondazione Comunista e dei Cub. L'incontro è stato organizzato da Roberto Rosati, presidente di Nichelino Bene Comune. E così dopo le polemiche milanesi sui giovani "schizzinosi", la Fornero è stata nuovamente al centro di altre contestazioni.
di Maria R. Calderoni
Ma guarda. Il ministro della Salute Balduzzi si è detto «un pochino sorpreso». Dei dati semplicemente paurosi resi noti ieri dal rapporto dell'Istituto Epidemiologico "Sentieri", commissionato - con ritardo di anni - dal suo stesso ministero, sui "danni collaterali" causati a Taranto dall'inquinamento dell'acciaieria Ilva. Dove per danni collaterali ancora una volta si deve intendere uomini, donne, bambini. Dati da choc.
Piangete, se volete. I titoli sono già pronti, è "La strage silenziosa". E invece no, è la strage che è gridata da molto tempo e molto forte, ma che è rimasta inascoltata, soffocata, persino accettata. Cinicamente. Spietatamente.
di Andrea Terzi
Tre diversi interventi sul Sole24ore di domenica 14 ottobre possono essere visti come altrettanti indizi che è possibile, e forse prossimo, un cambio di passo nell’atteggiamento degli economisti e dei responsabili della politica europea nei confronti delle misure necessarie per salvare l’Europa dal declino. Guido Rossi auspica che il premio Nobel all’Unione Europea sproni il nostro continente sulla strada dell’integrazione politica rinunciando al “credo esclusivo ed insensato alle sole politiche di austerity”.
di Paolo Bracalini
Un partito (i renziani) che si è sovrapposto al partito (il Pd), asfaltandolo. Un nuovo potere a Firenze, che in parte ha ereditato sponsor e appoggi dei salotti buoni (leggi: soldi) già contigui al Pd, ma in parte ha creato nuovi network di politica, affari, lobby.
Dietro Renzi e dietro le sue costose campagne di rottamazione ci sono - molti allo scoperto, molti nell'ombra - importanti imprenditori, famiglie storiche fiorentine, banchieri, finanzieri, mecenati democratici, simpatizzanti oltreoceano. Stando alle cifre ufficiali, la kermesse alla Leopolda del 2011 è costata 110mila euro, le primarie del 2009, 209mila euro, per «Adesso!», cioè la campagna per queste primarie, Renzi ha detto che spenderà non più di 250mila euro.