di Martino Mazzonis
Da diversi giorni l’area del nord della Virginia, una parte di Washington DC e zone del Maryland sono sommerse dal caldo e dalla mancanza di elettricità. Per gli americani è un incubo, abituati come sono ad accendere l’aria condizionata da maggio a settembre a prescindere dalla temperatura esterna. La corrente manca perché qualche giorno fa un uragano ha fatto saltare le linee e la compagnia elettrica privata che le gestisce, la Pepco, non ha ancora rimesso tutto a posto. Non è una novità nella zona: il maltempo è spesso severo, in inverno e in estate e le cose peggiorano a causa del cambiamento climatico. Che c’entrano i taglia alla spesa? Semplice: il sindaco di Washington ha chiesto al presidente di dichiarare lo stato d’emergenza in maniera da consentire alla città di ricevere soldi federali per far fronte alla calamità.
Dichiarazione congiunta di Pierre Laurent, segretario nazionale del Partito comunista francese (Francia) e presidente del partito della Sinistra Europea, Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, Alexis Tsipras, presidente di Syriza (Grecia) e vice presidente del partito della Sinistra Europea, Cayo Lara, portavoce di Izquierda Unida (Spagna), Jose-Luis Centella, segretario generale del PCE (Spagna), Katja Kipping & Bernd Riexinger,co-presidenti di Die Linke (Germania):
«I capi di Stato dei nostri paesi di ritorno dal vertice UE hanno dichiarato a gran voce che hanno strappato delle vittorie per i popoli, delle flessioni da parte della Cancelliera Merkel, di Mario Draghi o di Jean-Claude Junker. Avrebbero per la 19^ volta dall'inizio della crisi, "salvato l'Europa".
di Romina Velchi
È oggi il giorno della verità, quello in cui il governo dovrà scoprire le carte sulla cosiddetta spending review, ovvero il decreto che deve tagliare la spesa pubblica per evitare l'aumento di due punti dell'Iva così come deciso dal precedente governo Berlusconi. Una spada di Damocle che avrebbe solo l'effetto di affondare ancor di più i consumi e quindi bloccare ulteriormente crescita e sviluppo.
di Giulietto Chiesa
Tutti imbambolati gl’italiani hanno fatto confusione tra la vittoria dell’Italia sulla Germania e la “vittoria” di Mario Monti sulla Merkel.
Hanno esultato le borse.
Voglio ben vedere! Erano le uniche che potevano esultare, visto che sono state le banche a prendersi il bottino.
E tutti ad applaudire come zombi. Non ci siamo accorti che tutta l’operazione serviva solo a ”rassicurare i mercati”. Cioè a sistemare i conti dei ladri. Non i nostri.
di Francesca Pilla
È iniziata con un colloquio di mezz'ora con il cardinale Sepe ed è finita con un comizio a piazza Matteotti, dove tra l'altro sono stati contestati i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. La manifestazione unitaria dei sindacati su «Lavoro, equità e legalità», ha scelto il Sud per il suo corteo e Napoli dove le urgenze sono tante e le emergenze della crisi si fanno ancora più sentire, dalla disoccupazione alle imprese che chiudono l'una dopo l'altra: sono 80mila i posti a rischio in regione, secondo le stime sindacali.