di Alessandro Gilioli
«Io auspico che ci siano elezioni anticipate, perché il governo Monti sta producendo dei danni», ha detto giusto ieri Nichi Vendola.
Niente di sconvolgente: si sa da tempo che il leader di Sel è all’opposizione, anche se non sta Parlamento. Però è interessante vedere come l’ultimo sasso anti Monti sia partito proprio mentre Bersani e Casini – che del governo Monti sono invece sostenitori, e il secondo ne è fan entusiasta – si stanno accordando per una coalizione che va dall’Udc a Sel.
di Alfonso Gianni
Si possono ovviamente avere diverse opinioni nel merito delle cose dette da Pierferdinando Casini nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso lunedì, ma si deve convenire che il leader di antica scuola democristiana ha parlato chiaro. L’impressione non è certo quella di un’intervista occasionale, ma di un atto politico meditato e preparato. La sua scelta è netta. L’alleanza dei progressisti con i moderati costituisce la sua riposta tanto ai tentativi di riorganizzazione della destra, con l’immancabile ritorno sulla scena di Silvio Berlusconi, quanto al flop elettorale del Terzo Polo verificatosi nelle recenti elezioni amministrative.
di Alberto Lucarelli
L'assemblea programmatica di Alba (Alleanza Lavoro, Beni comuni, Ambiente) in programma sabato 30 e domenica 1 luglio al Teatro Due di Parma, rappresenta un momento importante per la costruzione di un un'alternativa reale all'attuale sistema politico, al fine di uscire dalla crisi economica e democratica e di porsi in netta e chiara contrapposizione al liberismo politico, economico e sociale di Monti. In tal senso la scelta della città emiliana è significativa in quanto luogo-simbolo del crollo del sistema dei partiti e delle loro alleanze, con la necessità di costruire nuove forme e contenuti per ritrovare la passione della Politica.
Quattro economisti italiani smontano i quattro più importanti “luoghi comuni” che riempiono le pagine dei giornali, nei giorni che precedono il vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno, nel quale si deciderà il futuro dell’Europa. Tesi economiche ripetute come un mantra, eppure false sul piano teorico ed empirico. Quattro economisti “critici” ci spiegano perché le tesi fondamentali dell’economia neoliberista non sono la soluzione, ma il problema.
1. Per salvare l’euro serve un’Europa politica basata sull’austerity? NO.
Il 16 e il 17 Giugno la popolazione Greca ha eletto Nea Dimokratia, partito che proseguirà e porterà a termine le misure di austerità imposte da Ue, Bce e Fmi. Intervistiamo Katerina, avvocato e membro della rete per i diritti politici e sociali di Atene, per capire l’entità e l’impatto che le riforme, attuate fino ad oggi e che hanno dato vita a forti proteste di piazza nell’ultimo anno e mezzo, hanno avuto sulla società greca. Innanzitutto, come valuti i recenti risultati elettorali in Grecia?
Con la vittoria di Nea Dimokratia alle recenti elezioni, quello che ci aspetta sono misure di austerità ancora più gravi per noi.