Piergiovanni Alleva
In primo luogo. Con l'approvazione del disegno Fornero di riforma del mercato del lavoro, è giunto per tutti - partiti, sindacati, operatori giuridici, sociali e culturali e per lo stesso Governo - il momento della verità. Infatti, con il sostanziale svuotamento dell'art.18 dello Statuto,si chiude una parabola che ha abbracciato quattro decenni all'insegna della garanzia della dignità del lavoro.
Con l'art.18 prevedente, in caso di licenziamento arbitrario, la reintegra nel posto di lavoro, il lavoratore poteva esercitare con tranquillità - durante il rapporto - tutti i suoi diritti, legali e contrattuali, perchè la legge imponeva al datore di giustificare lui, a pena di annullamento, l'eventuale licenziamento che volesse intimargli,indipendentemente dalla possibilità del lavoratore di dare la difficilissima prova di una volontà di rappresaglia contro l'esercizio di quei diritti.
di Luisa Betti
Quando la relatrice speciale dell'Onu sulla violenza di genere è arrivata in Italia a gennaio, non tutti hanno compreso l'importanza di questa missione. Ma ora che Rashida Manjoo (docente al Dipartimento di Legislazione Pubblica dell'Università di Cape Town, e nominata esperta indipendente dalle Nazioni Unite nel 2009), ha illustrato il risultato di quella visita, nel corso della 20° Sessione del Consiglio dei Diritti Umani che si svolge in questi giorni alla Nazioni Unite di Ginevra - presentando sia il Rapporto tematico sugli omicidi di genere, sia il Rapporto sulla violenza nei confronti delle donne in Italia - forse ce ne possiamo rendere conto.
di Maristella Iervasi
«Ministro, ha sparigliato tutto. Ora ci salvi dall'abisso!». «Mi aiuti, spero in una sua risposta, anche se non ne ho mai ricevuta una». Ecco le parole e le angosce che si affollano sempre più numerose sul tavolo più importante di Via Veneto 56, a Roma. Vengono, come raccontano anche i sindacati, dalle centinaia di lettere ed email, che ogni giorno arrivano ad Elsa Fornero.
Storie drammatiche di chi, dopo anni di lavoro, ha sottoscritto accordi individuali o collettivi prima del 4 dicembre 2011 e nella e stessa data è stato licenziato.
lettera43.it
Prima stangata del governo francese targato Hollande: tra i 7 e i 10 miliardi di euro di tasse aggiuntive.
L'esecutivo del neo eletto premier d'Oltralpe è passato ai fatti e si è apprestato a presentare un primo pacchetto di misure fiscali entro l'estate per riportare la Francia verso l'equilibrio di bilancio.
«Gli impegni del governo per il risanamento dei conti pubblici sono chiari: riportare il rapporto deficit/Pil al 3% entro il 2013, raggiungere l'equilibrio nel 2017, impegnarsi, già a partire dal 2013, nella riduzione del debito nella ricchezza nazionale», si legge in una nota diffusa dal governo al termine del seminario governativo che ha visto riuniti, il 25 giugno, a Parigi, il premier Jean-Marc Ayrault e tutti i suoi ministri.
di Geraldina Colotti
Fernando Lugo contrattacca. Il presidente del Paraguay, destituito da un voto del Senato venerdì scorso, dopo aver ricorso alla Corte suprema, domenica ha deciso di formare un governo parallelo a quello del suo vicepresidente, Federico Franco, ora alla guida del paese. Una mossa inattesa. Finora, l'ex «vescovo dei poveri» - portato al governo da una ventina di formazioni politiche, in maggioranza di sinistra, il 20 aprile del 2008 - sembrava intenzionato a cedere: «Non sono Allende, me ne vado», avrebbe detto a chi manifestava l'intenzione di resistere al «golpe istituzionale» che lo ha estromesso dalla carica.