di Gelsomino del Guercio
Un'altra estate in ostaggio dei caporali. Per i lavoratori stagionali (in larghissima parte immigrati africani) i mesi caldi dell'anno coincidono con il periodo della raccolta di pomodori, angurie e fragole. E con il lavoro nei campi, torna a emergere la piaga dello sfruttamento: la paga media giornaliera secondo i sindacati che lottano contro lo sfruttamento, è due euro l'ora.
La nuova schiavitù, secondo le recenti stime di uno studio curato dall'osservatorio Placido Rizzotto e da Flai-Cgil, interessa circa 400 mila lavoratori, 60 mila dei quali sono costretti in alloggi di fortuna sprovvisti dei requisiti minimi di vivibilità e agibilità.
di Piero Di Siena
Il reportage di Antonino Capennì e Paolo Caputo sulla Sata di Melfi, apparso qualche giorno fa su questo giornale, conferma come le condizioni di lavoro nello stabilimento lucano della Fiat dipendano ormai da un regime di fabbrica dispotico e feroce senza precedenti nella storia dei rapporti tra capitale e lavoro nel nostro Paese e nella stessa azienda automobilistica torinese.
Ecco il primo quadro relativo ai dati essenziali emersi dai congressi regionali svolti. In fondo trovate le relazioni svolte dai segretar* uscenti.
Umbria:
Eletto il nuovo Segretario: Luciano Della Vecchia. Eletto il Cpr composto da 49 compagne/i . Eletto il Crg composto da 11 componenti, Presidente Manfroni Massimiliano. Eletto il nuovo Tesoriere: Babusci Amedeo.
di Federica Pitoni*
Il sangue gela. Sudore freddo. Lo stomaco stretto in un pugno di acciaio. Gli occhi si socchiudono per poi riaprirsi. La bocca diviene arsa. Il cuore per un attimo cessa di battere, per poi riprendere impetuoso, accelerando il battito e facendo pulsare forte il sangue. Il cervello elabora quel che gli occhi hanno appena fotografato. No! No! No! Io non voglio vedere. Io non voglio sapere. No! No! No! Piccolo corpo straziato, la testa reclinata, il sangue che ti imbratta. Piccolo corpo straziato da una guerra che non vede fine, da una violenza cieca che imbratta l’anima, sangue palestinese che scorre e impregna una terra che nessuno vuole chiamare Palestina, giovane vita che si ferma nella sua corsa, che colpa avevi? Avevi sangue palestinese e correvi per le strade della tua terra. Questa è la tua colpa. Domani avresti combattuto per questa tua terra. Ma qualcuno ha deciso che per te domani non doveva esistere. E ha fermato la tua corsa. No! No! No! Io voglio vedere. Io voglio sapere. Io voglio raccontare. La mia rabbia. Il dolore di un popolo che è anche il mio popolo. Io non chiuderò gli occhi. E urlerò fino a quando non assorderò il mondo con le mie urla. Perché tutti devono sapere. Tutti devono sentirsi responsabili.
intervista a Vladimiro Giacché di Tonino Bucci
I mercati finanziari non si placano. Gli speculatori continuano a giocare sul rialzo dei tassi di rendimento dei titoli pubblici dei paesi considerati a rischio nella zona euro. Neppure la vittoria di Nuova Democrazia in Grecia e la formazione di un governo pro-austerità ha sortito quell'effetto tranquillizzante sui mercati che alla vigilia del voto gli osservatori pronosticavano. L'assetto monetario dell'Ue, insomma, sembra spinto da dinamiche sistemiche interne verso uno scenario da deflagrazione. Del resto, lo stesso Fmi prevede un tracollo nel giro di due o tre mesi, se non si prendono misure per tempo. Non è un caso che in questi giorni si sia acceso un dibattito su un eventuale ritorno alla lira.