di Joseph Halevi
La resistenza di François Hollande alla signora Merkel non è andata oltre le dichiarazioni del neopresidente. In un articolo a firma di Romaric Godin apparso sul quotidiano economico La Tribune di ieri 21 giugno viene rilevato che «il primo ministro Jean-Marc Ayrault rientra nei ranghi». In un'intervista al settimanale Die Zeit, l'ex professore di tedesco ormai sostiene che «una mutualizzazione dei debiti esige obbligatoriamente una maggiore integrazione politica, cosa che richiederà svariati anni». Questo altro non è che il discorso tenuto dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble e dalla cancelliera Angela Merkel dall'elezione di François Hollande il 6 maggio scorso. L'articolo ricorda che Hollande mise gli eurobond tra gli obiettivi più importanti del suo governo.
di Alfonso Gianni
Il primo ce lo abbiamo sotto gli occhi. La situazione economica nell’Eurozona è pessima e le previsioni future pure. Si oscilla dalle valutazioni più ottimiste dell’Iwf, l’importante centro di ricerca dell’università di Kiel in Germania – che prevedono una discesa del Pil nell’Europa a 17 dello 0,4% nel 2012 (per l’Italia -1,7%) e una modesta crescita dello 0,9% nell’anno successivo (+0.4% per l’Italia) – a quelle ancora più pessimistiche di Oxford Economics che vede il nostro paese in calo quest’anno del 2,3% e di un ulteriore 0,2% nel 2013.
di Checchino Antonini
«La Corte rigetta il ricorso e condanna gli imputati al pagamento delle spese processuali». Il dispositivo è rapidissimo. Ma i pochi minuti trascorsi dall'apertura della porta della IV sezione penale della Cassazione fino alla lettura dell'esito del ricorso n.ro 9 a Lino Aldrovandi e Fabio Anselmo sono sembrati un'eternità capace di far rivivere loro tutte le fasi di una tormentata vicenda che da ora, definitivamente, può essere archiviata come "Omicidio Aldrovandi".
Sono appena passate le 19.20 quando un giudice della Suprema corte, dopo oltre cinque ore di camera di consiglio, ha confermato le condanne a 3 anni e sei mesi per i quattro agenti che, all'alba del 25 settembre del 2005, effettuarono un violentissimo "controllo" di polizia su un ragazzo, disarmato e che non aveva commesso alcun reato, che morì in pochi minuti.
di Linda Santilli
Il padrone oggi può tutto o quasi. Può pretendere che tu lavori 12 ore al giorno per 2 lire. Può licenziarti senza giusta causa perché ti sei assentato quando avevi l’influenza o perché sei troppo vecchio e il mercato si sa è competitivo, o perché sei minimamente sindacalizzato e rappresenti un pericolo. Questo è la scenario sociale in cui viviamo. Ma quando succede che il padrone ti licenzia senza tanti complimenti perché sei un donna stiamo parlando di un’altra storia. Quando succede che ti viene sbattuta la porta in faccia perché hai un corpo riproduttivo, la cifra di quel gesto, che pare sbucare dall’androne più buio di epoche passate, si carica di significati terribili.
Intervista all'economista Emiliano Brancaccio di Tonino Bucci
Dovevano essere un test fondamentale per l'euro. Invece le elezioni greche, neanche finito di contare i voti, sono passate in second'ordine. Come se niente fosse, dal giorno dopo sono ripartiti gli attacchi speculativi ai titoli di stato spagnoli. Persino il fatto che in Grecia abbia vinto un partito programmaticamente favorevole all'austerità, non ha prodotto alcun effetto tranquillizzante sui mercati finanziari.