di Massimo Giannetti
Potrebbe essere l'ennesimo colpo di scena delle elezioni palermitane del 6 e 7 maggio scorso. Al momento è soltanto una indiscrezione, ma dal riconteggio dei voti in corso da diverse settimane nella caserma «Bichelli», nel quartiere San Lorenzo, emergerebbe in particolare che lista della «Federazione della sinistra e gli ecologisti» - alla quale è stato
di Luigi de Magistris
Scene da colpi di coda di una Seconda Repubblica. Parlamentari di Pdl, Lega, Terzo polo, e di buona parte del Pd, hanno giocato al peggior esercizio consociativo nel nominare (e non eleggere, perché il merito non è stato preso minimamente in considerazione) i componenti delle authority sulla comunicazione e sulla privacy.
di Matteo Pucciarelli
n Italia esistono tre destre: la destra di Berlusconi, che si traduce nel fare gli interessi di Berlusconi; la destra dei tecnocrati, che si traduce nel fare gli interessi di chi ha di più; e poi il Pd, che si traduce nel fare gli interessi di chi ha di più. Cosa cambia fra tecnocrati e Pd? Che i tecnocrati lo fanno con naturalezza, nel Pd lo si fa con lo zelo tipico di chi
di Domenico Moro
Ci vuole prudenza quando si vogliano estrapolare tendenze comuni da test elettorali diversi di Paesi diversi, come Italia, Grecia, Germania e Francia. L’unico dato certo, più che lo spostamento dell’asse politico verso il centro-sinistra, è, come avevamo rilevato in precedenza [1], l’accentuarsi della tendenza allo scollamento tra elettorato e “sistema dei partiti”. Del resto, non è tanto la sinistra “tradizionale” a vincere, quanto i partiti di governo a perdere.
di Claudio Grassi
Le votazioni avvenute ieri in merito ai membri delle Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e della Privacy hanno palesato quanto nei fatti già era emerso nei giorni precedenti, ovvero un patto di spartizione fra le principali componenti dell'’attuale maggioranza che sostiene il governo Monti: Pdl, Pd, Udc.
Siamo di fronte ad un copione ormai logoro: le dichiarazioni di rito della vigilia circa trasparenza