di Alexis Tsipras
“Signore e signori, vi ringrazio molto per la vostra risposta al nostro invito per questo incontro, che riteniamo non solo informativo su ciò che è e ciò che cerca SYRIZA-CCL, ma che può anche essere uno scambio utile di vedute tra noi sul merito delle questioni. Valutiamo estremamente importante che a partecipare a questa riunione siano ambasciatori e rappresentanti diplomatici dei paesi di tutti i continenti, con un ruolo chiave
"Per lavoratrici e lavoratori oggi è una brutta giornata". Lo affermano Manuela Palermi e Roberta Fantozzi, responsabili Lavoro Pdci e Prc. "La pessima legge Fornero passa al Senato votata da un parlamento che ha voltato le spalle ai lavoratori. Chiediamo a tutte le forze di sinistra di mettere in campo la più ampia mobilitazione contro il Ddl Fornero, le politiche inique e recessive del governo, per il futuro dei cosiddetti 'esodati'.
L'Italia di Monti non si fonda più sul lavoro, ma sul suo sfruttamento, sulla disoccupazione e la precarità.
“La decisione del governo di porre la fiducia sul ddl sul mercato del lavoro conferma in modo esemplare lo stato di sospensione della democrazia nel nostro Paese. Lo affermiamo da mesi e siamo costretti a ribadirlo alla luce del perverso rapporto tra istituzioni e questione sociale. Le politiche del governo Monti mostrano un chiaro segno avverso al mondo del lavoro e condizionano fortemente - attraverso un sistema di ricatti eterodiretti dalla cultura neoliberista in capo al Consiglio d'Europa - l'attività di partiti e sindacati.
di Corrado Oddi*
Ci sono tante ragioni che portano il popolo dell'acqua e dei beni comuni a manifestare domani pomeriggio a Roma. C'è il fatto che siamo ad un anno dalla scadenza referendaria e siamo di fronte alla situazione per cui quell'esito viene disatteso e contraddetto, in specifico per quanto riguarda i due referendum sull'acqua. C'è il contrasto alla nuova spinta alla privatizzazione dei servizi idrici e, più in generale, dei servizi pubblici locali che, lungi dall'essere fermata nonostante la volontà espressa dalla maggioranza assoluta dei cittadini del nostro Paese, trova oggi le sue punte di diamante nel progetto della grande megautility del Nord e nel disegno di Alemanno di arrivare alla definitiva privatizzazione di Acea.
di Annamaria Rivera
Il terremoto non discrimina tra cittadini e meteci, tra chi ha la nazionalità italiana e chi è reputato così inferiore che la sua nazionalità è detta "etnia", se mai distingue tra borghesi e proletari. Colpisce più spesso i secondi, soprattutto se operai costretti dal padrone a lavorare mentre la terra trema e con essa i capannoni mal costruiti. Lo dicono chiaramente le cifre: fra le 24 vittime delle due ondate sismiche 4 erano persone immigrate; fra le 17 della seconda ondata, 12 sono morte sui luoghi di lavoro.