di Romina Velchi
Un mostro si aggira per il parlamento: la riforma elettorale. Per ora è tutto fermo. Un po' in attesa dei ballottaggi; un po' in attesa che prendano forma concretamente le riforme costituzionali, con le quali la modifica del sistema di voto dovrebbe, in teoria, armonizzarsi. In teoria perché, nei conciliaboli e nei tavoli dei cosiddetti “saggi” (cioè gli esperti che stanno cercando di trovare un accordo da presentare ai rispettivi partiti e che di nome fanno Violante, Bressa, Quagliariello, La Russa, Adornato, Pisicchio e Bocchino) se ne sentono di tutti i colori.
di Davide Orecchio
L’attentato alla scuola di Brindisi sabato e il terremoto padano domenica sembrano non avere nulla in comune a parte la quasi simultaneità e il nostro sgomento. Eppure una cosa in comune ce l’hanno e la mostrano con crudeltà: dall’aggressione di un mostro, o di un pazzo o di un mafioso e dal colpo d’artiglio di una natura selvaggia e indomabile esce ancora più prostrata la parte debole del nostro paese.
La parte debole e già senza pelle dell’Italia viene assassinata nei giorni tra il 19 e il 20 maggio, dopo 18 anni di strangolamenti berlusconiani e nell’era dell’asfissia da governo tecnico, un governo che per cultura e obiettivi si mostra del tutto insensibile alle ragioni dei deboli.
di Riccardo Chiari
«Prima o poi in questo paese si rifaranno le elezioni. Allora bisogna avere un occhio di riguardo verso quelle forze politiche che si presenteranno con programmi che saranno capaci di rimettere in discussione la riforma delle pensioni, la riforma del lavoro e quella dell'articolo 18.
Forze politiche che saranno capaci di annullare la legge sul pareggio di bilancio, e che faranno propria la necessità di avere finalmente in questo paese una vera legge sulla rappresentanza sindacale».
di Irene Bregola
I movimenti tellurici particolarmente intensi che hanno attraversato la scorsa notte il nord Italia hanno colpito duramente la Provincia di Ferrara, dove la terra ha tremato insistentemente. La prima scossa di magnitudo 4.1 si è verificata tra le province di Ferrara, Mantova, Modena e Rovigo all’1.13 di notte. L’epicentro, stando a quanto rilevato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sarebbe collocabile tra i comuni modenesi di Finale Emilia e San Felice sul Panaro e il Comune di Sermide nel Mantovano, l’ipocentro a 6,2 chilometri di profondità, dunque molto a ridosso della superficie.
di Elena Arrisico
Il nuovo decreto legge n.59, che riforma la Protezione Civile, stabilisce che lo Stato non pagherà i danni provocati da catastrofi naturali a case, aziende o qualsiasi altra struttura danneggiata. I cittadini dovranno fare da soli e premunirsi per tempo di una relativa polizza di assicurazione, specialmente se vivono in zone a rischio.