di Bruno Steri*
Abbiamo letto il programma proposto dal Front de Gauche agli elettori francesi, sintonizzandoci mentalmente sull’auspicabile prospettiva di un programma unitario della sinistra italiana che aspiri ad una dimensione europea e che sia all’altezza di questi tempi difficili. Non perdiamo infatti il vizio di anteporre, logicamente e politicamente, i contenuti alle ipotesi di alleanza, col presupposto (purtroppo nient’affatto scontato nei fatti) che le seconde siano conseguenti ai primi.
di Tonino Bucci, Claudio Grassi
Il Nordrhein-Westfalen è il Land più popoloso della Germania, tra i più dinamici economicamente parlando. Nelle elezioni per il parlamento locale che si sono appena tenute, domenica scorsa, spicca un dato eclatante. Non si tratta dell'affermazione dei socialdemocratici, in testa con il 39 per cento. Qui la Spd ha da sempre una delle roccaforti tradizionali. Il guadagno, in termini di percentuali, è di poco più di quattro punti.
di Alberto Lucarelli
Mai come con la rapidissima e silenziosa approvazione della legge costituzionale di modifica dell`art. 81 C. la rappresentanza politica mostra la sua lontananza dai rappresentati.
Costituzionalizzare il pareggio di bilancio,infatti, equivale a limitare le decisioni di spesa del Parlamento e del governo, ma anche delle autonomie locali, soprattutto dei Comuni.
di Romina Velchi
Nel tentativo (maldestro) di salvarsi, la politica affosserà la democrazia? Arriva in questi giorni nell’aula della Camera la proposta di legge di modifica del finanziamento pubblico dei partiti e lo scenario che si prospetta potrebbe far rivoltare nella tomba i nostri padri costituenti, che ai partiti medesimi avevano inteso affidare un ruolo importante e fondamentale per la vita democratica di un paese appena uscito da una feroce dittatura.
di Alberto Lucarelli
La bagarre in atto sulla riforma elettorale - a tutela dei partiti o delle coalizioni - impedisce, di fatto, un reale rinnovamento del sistema della rappresentanza politica, così come sollecitato, in modo eclatante, dal voto del 6 e 7 maggio, come dalle elezioni dello scorso anno. Le proposte dei partiti contro la democrazia partecipativa rispolverano idee obsolete rispetto alle reali necessità sociali, economiche e politiche di un paese sull'orlo della recessione.