di Oliviero Diliberto
3 settimane per 5 appuntamenti fondamentali per la sinistra italiana ed Europea.
Il 22 aprile si è votato in Francia. Hollande riapre la speranza per un'Europa più giusta, alternativa alle politiche recessive imposte dall'asse Merkel-Sarkozy. Non ha avuto paura a fare una campagna elettorale contro lo strapotere delle banche e della finanza. È contrario al pareggio di bilancio inserito nella Costituzione (passato, purtroppo, in Italia) e lavorerà per rinegoziare il Fiscal Compact, l'accordo europeo che impone le folli misure di austerità che ci stanno gettando in una recessione economica gravissima. Melénchon, il candidato del Fronte di sinistra, ha avuto un risultato storico.
di Alfonso Gianni*
Appena chiuse le urne del primo turno delle presidenziali francesi, le Borse europee hanno mediamente perso il 3% (ma a Milano è andata peggio) e lo spread tra i nostri titoli e i Bund tedeschi è tornato a superare i 400 punti. C'è un legame diretto tra questo e la vittoria di Hollande? Tutti i titoli dei giornali accreditano questa tesi. Ma le cose non stanno così.
I motivi del nuovo allargamento dello spread e delle difficoltà delle Borse stanno altrove. Risiedono nella incapacità della politica della Ue di affrontare la crisi. Paul Krugman, il liberal americano premio Nobel dell'economia, l'ha definita senza mezzi termini una follia. Ovvero il rigore di bilancio, spinto fino alla sua costituzionalizzazione, come è avvenuto nel nostro paese senza che quasi nessuno se ne accorgesse, sta annichilendo l'economia reale senza produrre alcun sollievo allo stesso quadro finanziario.
di Emilio Carnevali
Il ministro degli Esteri Alain Juppé ha dichiarato a caldo che «Nicolas Sarkozy può comunque essere soddisfatto, ha lottato uno contro nove». È uscito sconfitto dalla battaglia, ma le sue chance per una riconferma all'Eliseo sono meno compromesse di quanto sembrasse alla vigilia.
di Marco Fortis
L'intransigenza della Germania sul rigore fiscale e sulla propria indisponibilità a favorire un riequilibrio nelle bilance dei pagamenti attraverso un ridimensionamento del gigantesco surplus tedesco, è bene sintetizzata da una recente battuta del presidente della Bundesbank Jens Weidmann.
di Manlio Dinucci
Oltre 1.500 bambine e bambini fra i 3 e i 14 anni (dalle materne alle medie) saranno condotti, il 27 aprile a Pisa, lungo «il cammino delle libertà», visitando luoghi fisici della città collegati a nove articoli della Costituzione.