di Carlo Moretti
"Mi sento tirato verso una direzione che mai avrei voluto. Non solo la mia canzone La locomotiva non è stata compresa, direi che è stata davvero maltrattata". Francesco Guccini risponde così alla provocazione dei manifesti inneggianti alla Repubblica di Salò esposti nelle strade di Roma in vista della ricorrenza del 25 aprile, alcuni piazzati addirittura sugli spazi pubblicitari ufficiali del Comune di Roma.
di Nicola Nicolosi
Mentre in tutt'Europa avanza la richiesta di cambiamento del paradigma economico, politico e sociale, il governo Monti continua ad ispirarsi al modello liberista che tanti danni ha causato.
di Vladimiro Giacchè
La riforma del lavoro continua a cambiare e ora, par di capire, in Parlamento potrebbero allentarsi ulteriormente i vincoli all'abuso di lavoratori precari. Ma la posizione del governo italiano sull'art. 18 muove da due presupposti falsi.
Il primo è che il mercato del lavoro italiano sia eccessivamente rigido, o addirittura tra i più rigidi dell'Occidente. È vero il contrario: secondo il più recente indice Ocse sui regimi di protezione dell'impiego, l'Italia è al 10° posto per flessibilità (su 46 Paesi considerati) ed è al livello di Danimarca e Irlanda. Le "riforme" del mercato del lavoro attuate dal pacchetto Treu alla legge 30 hanno esteso gli impieghi precari e non a tempo indeterminato.
di Marco Nurra*
Trapani - Con un ingente dispiegamento di reparti antisommossa, le forze dell'ordine hanno sgomberato ieri mattina all'alba il presidio permanente dei lavoratori dei Cantieri Navali di Trapani. Gli operai protestano da 7 mesi contro la decisione di Giuseppe D'Angelo, ad della Satin S.p.A, di tagliare i posti e mandare a casa i 56 dipendenti della controllata Cnt.
di Arcangelo Rociola
Erano i primi giorni di aprile del 2005. Sulla banchina della stazione di Bologna si contavano decine di ragazzi. Tutti pugliesi, tutti meno di 30 anni. Aspettavano un treno che li avrebbe portati a Sud: Foggia, Bari, Lecce. Tornavano a casa per le elezioni. Una tornata elettorale che non avrebbero mai più dimenticato, perché le urne sancirono la vittoria di Nichi Vendola come governatore della Regione Puglia.
«Vivevamo quei giorni come un momento di festa. Sapevamo di fare la nostra parte, com'era già successo per votare Vendola alle primarie. Sentivamo che il nostro voto era un tassello essenziale per la Primavera pugliese».